Il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione Lavoro della Camera Franco Mari commenta positivamente il risultato raggiunto: “È una ottima notizia che apre la strada a una nuova fase della lotta alla precarietà del lavoro“
Raccolte quasi 600mila firme. Il requisito minimo richiesto per proporre quattro referendum per cancellare tutte le leggi che producono licenziamenti facili, precarietà e subappalti selvaggi è stato raggiunto e superato dopo poche settimane. In tutto le sottoscrizioni sono 582.244.
“Nei territori e nei luoghi di lavoro – sottolinea il segretario organizzativo della Cgil, Luigi Giove – stiamo riscontrando un grande interesse attorno ai temi proposti dalla nostra organizzazione. Inoltre, c’è un diffuso desiderio di partecipazione“. “Nonostante il traguardo sia stato già raggiunto, la raccolta delle firme proseguirà e si intensificherà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane: il nostro obiettivo – evidenzia Giove – è quello di raccoglierne il maggior numero possibile”. “Il lavoro, sottolinea la Cgil, deve essere tutelato, perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro, perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile, perché la precarietà è una perdita di libertà. Quindi, mettiamoci la firma“.
Il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione Lavoro della Camera Franco Mari commenta positivamente il risultato raggiunto: “È una ottima notizia che apre la strada a una nuova fase della lotta alla precarietà del lavoro. Ora procediamo alla raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare sul salario minimo per aggredire lo scandalo della povertà nonostante il lavoro. In questo modo rimetteremo al centro della discussione pubblica la dignità del lavoro”.