Le casse del Comune pignorate,de Magistris sciopera contro il governo

 

Il prossimo 21 febbraio sindaco e giunta si autoconvocano davanti Montecitorio e Palazzo Chigi

A rischio gli stipendi dei dipendenti del Comune di Napoli e il pagamento di tutti i fornitori.  Le casse di Palazzo San Giacomo  sono state bloccate per un pignoramento di un debito di 120 milioni di euro risalente al 1981 gestione dei lavori per ricostruzione. Soldi rivendicati dal consorzio Cr8, un consorzio temporaneo di imprese. La situazione è drammatica, si riapre lo scontro tra il governo cittadino e l’esecutivo nazionale. Il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan non avrebbe alcuna intenzione di sostenere finanziariamente l’amministrazione cittadina partenopea. Il sindaco Luigi de Magistris,  la giunta e i consiglieri comunali di maggioranza hanno deciso di  autoconvocarsi davanti Montecitorio e Palazzo Chigi per il prossimo 21 febbraio. Il primo cittadino ha diffuso una nota durissima contro il governo Gentiloni. “Da gennaio abbiamo nuovamente le casse del Comune bloccate per un pignoramento di un debito risalente al 1981 terremoto Irpinia e siamo sotto la clava di debiti mostruosi del commissariamento rifiuti dell’epoca berlusconiana-bassoliniana – sottolinea de Magistris –  Guarda caso mettono a noi il piombo sulle ali per debiti della politica del dopo terremoto e degli affari sui rifiuti. Noi abbiamo bonificato il Comune dalle collusioni politica-affari-camorra, ripulito Napoli dai rifiuti, amministrato con correttezza e trasparenza e lo Stato, per tutta risposta, ci mette sotto assedio – continua la nota –  Il Governo nei mesi scorsi ha preso impegni politici ed istituzionali per la risoluzione di tali vertenze  non addebitabili al Comune di Napoli ma i risultati non arrivano. Con la cassa bloccata uccidete i diritti della Città ed i diritti dei suoi abitanti – sottolinea ancora de Magistris –  Come possiamo garantire servizi migliori alla nostra Città se ci mettete gabbie finanziarie?  L’ingiustizia non è più tollerabile. La pazienza non può essere senza limiti. Noi non accettiamo più di pagare prezzi enormi per colpe non nostre e dopo sette anni non tolleriamo più un debito gigantesco che non ci appartiene. A questo punto non bastano più i soli tavoli istituzionali. La Città si sente offesa. Dopo mesi di lunga melina governativa, noi passiamo al contrattacco. La mattina di mercoledì 21 febbraio ci ritroveremo davanti Montecitorio e Palazzo Chigi per chiedere al Governo di intervenire immediatamente con fatti, come da impegni presi – annuncia il sindaco –  Sarà l’occasione anche per discutere, in piazza, della questione debito che soffoca diritti, territori, bisogni. Da oggi parte l’organizzazione per un evento pacifico, politico, istituzionale, popolare. Per i diritti e per la giustizia. Napoli resiste, come sempre. Siamo stufi delle chiacchiere da campagna elettorale, rimoduleremo la lotta solo quando otterremo quello di cui abbiamo diritto. Che vergogna consentire il pignoramento della cassa della terza Città d’Italia, della capitale del mezzogiorno, per un debito dello Stato di quasi 40 anni fa – puntualizza il sindaco –  Si tratta di azioni chirurgiche, volete toglierci acqua e viveri, ma non ci avrete mai. Siamo pronti, come sempre, a tutti gli scenari per la difesa della nostra Città – conclude de Magistris – Napoli è risorta con il suo popolo e con un’amministrazione dalle mani pulite che lavora senza sosta per amore della città e per i beni comuni, non consentiremo a nessuno di mettere catene e piombo sulle ali della liberazione”.

Nasce un nuovo conflitto tra istituzioni. E si annunciano tensioni. I dipendenti comunali sono pronti a dichiarare lo stato di agitazione. Fornitori e aziende appaltatrici. esecutrici di servizi e di lavoro sarebbero orientati a fermarsi.   Da Roma, in particolare dal Ministero dell’Economia fanno sapere che  “non risulta al momento definita la sussistenza di un debito certo, liquido ed esigibile in capo allo Stato. Peraltro, risulta che il Comune non si sia adeguatamente difeso nelle sedi giudiziarie e stragiudiziali competenti non avendo, in particolare, eccepito l’errore materiale in cui era incorso il collegio arbitrale nel computo degli interessi. Al momento, pertanto, sono in corso approfondimenti a livello tecnico, al fine di verificare gli elementi di fatto inerenti al contenzioso del debito maturato nei confronti del consorzio CR8”.

Le reazioni

Le posizioni del sindaco vengono commentate con sarcasmo dall’opposizione in consiglio comunale.

“L’annuncio della nuova manifestazione a Roma promossa dal sindaco de Magistris sotto i Palazzi del potere centrale, a pochi giorni dalle elezioni politiche, appare quanto meno intempestivo. Non entro nelle motivazioni di questa scelta, legata a ragioni che in parte possono anche essere condivise, ma quello che la rende inopportuna è la mancanza di un interlocutore certo”. Lo scrive in una nota il consigliere del Comune di Napoli, Domenico Palmieri, presidente della commissione Trasparenza. “DeMa sembra voler inscenare questa protesta, più che per difendere le ragioni di un debito dovuto a pendenze che vengono dal passato, per sventolare la propria bandiera in una campagna elettorale che non lo ha visto protagonista. A dispetto del respiro europeo annunciato al battesimo del movimento – conclude Palmieri – DeMa continua a caratterizzarsi per l’inconsistenza della proposta politica che non riesce ad andare oltre la simpatica ‘ammuina’ dei Napoletanos”.

                                                                                                                                            Ciro Crescentini

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