E’ morto Ermanno Olmi, il regista contadino

“Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra” 

E’ morto Ermanno Olmi, uno dei più noti registi italiani. Aveva  86 anni. Olmi era malato da tempo, ed era stato ricoverato d’urgenza venerdì sera all’ospedale di Asiago, in provincia di Vicenza. Olmi era originario della provincia di Bergamo, la zona dove ambientò L’albero degli zoccoli (1978), il suo film più famoso che vinse la Palma d’Oro al 31esimo festival di Cannes. Il film che ha raccontato la povertà contadina del nostro Paese di fine Ottocento,  mettendo al centro le persone, il lavoro, l’amore per la terra. Il titolo del  film è stato scelto da Olmi prendendo come riferimento una delle tante storielle che la nonna gli raccontava da bambino, quella del contadino che taglia un alberello per rifare gli zoccoli al figlio che va a scuola. Ermanno Olmi nasce in una famiglia contadina profondamente cattolica. Nel 1933 i suoi genitori si trasferiscono a Milano per il lavoro del padre ferroviere, che poi muore durante il secondo conflitto mondiale. Trascorre l’infanzia tra il mondo operaio della periferia milanese e quello contadino, a Treviglio, nella campagna bergamasca. Giovanissimo desidera studiare arte drammatica e per mantenersi trova lavoro alla Edison, dove già lavorava la madre.

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