Dopo l’inchiesta pubblicata dal quotidiano “Libero”, interviene il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto
Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto presenterà una interrogazione parlamentare in merito al contratto nazionale di lavoro applicato ai dipendenti e collaboratori del giornale online Fanpage.
Secondo il quotidiano “Libero”, l’editore di Fanpage, Ciaopeople e altri editori avrebbero sottoscritto un accordo con un sindacato autonomo Figec Cisal, applicando una sorta di “contratto pirata” che prevede riduzioni salariali del 40% rispetto al contratto nazionale sottoscritto dalle associazioni degli editori e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei giornalisti.
Per fare qualche paragone, evidenzia “Libero”, “un redattore ordinario di un quotidiano qualsiasi percepisce 2.694 euro lordi al mese. Uno di Fanpage 1.628 (circa il 40% in meno). E facendo carriera il divario non viene colmato. Un caposervizio di un quotidiano X o Y incassa 2.961 euro. Quello di Fanpage 1.680, per un bell’aumento di ben 52 euro lordi rispetto al redattore. Per i caporedattori si arriva 3.261 euro più indennità di 489 per la Fnsi. Fanpage si ferma a 1.754, praticamente la metà”.
E non finisce qui. Secondo il quotidiano Libero, “grazie a contratti particolari, i giornalisti di Fanpage non guadagnano come quelli della stragrande maggioranza delle testate nazionali. Non poco di meno, circa il 40%. E con altre clausole che qualcuno definirebbe discutibili”. Secondo l’articolo di Libero, “Fanpage arruola manodopera a basso costo. Piovono decine di contratti di collaborazione, i co.co.co. Contratti che non prevedono la permanenza in redazione e con emolumenti particolarmente bassi per la categoria. Alcuni degli assunti dell’epoca – da noi contattati- ci hanno raccontato di buste paga variabili, da 1.000 fino a 1.500 euro. Con piccoli adeguamenti annuali per evitare rotture con i redattori. A fronte di ritmi di lavoro serrati”.
“L’approfondimento oggi pubblicato da ‘Libero’ sul ‘metodo Fanpage’ è piuttosto inquietante e mostra un’altra faccia di questo sito online che è giusto che il lettore conosca, esattamente come le inchieste che tanto hanno pubblicizzato. Sono reali le decurtazioni contrattuali applicate a dipendenti e a collaboratori? La società che gestisce il sito Fanpage paga i propri giornalisti il 40% in meno degli altri operatori dell’informazione? E’ la stessa società e lo stesso sito di notizie che qualche mese pubblicava articoli a supporto del salario minimo?” – scrive in una nota il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Rizzetto annunciando l’interrogazione parlamentare al ministro del lavoro.
Rizzetto chiede “se davvero ci si vuole occupare di contratti e compensi, prima non bisognerebbe avere i propri contratti e rapporti di lavoro regolari che prevedano un congruo trattamento economico, diritto di ogni lavoratore? Ricordo che la Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani, si è rifiutato di firmare gli accordi e gli stipendi a metà come proposto dalla società che gestisce Fanpage. La stessa società che per pagare meno i propri giornalisti si è rivolta al sindacato Figec-Cisal”.
Rizzetto sottolinea che “per la Fnsi, il sindacato dei giornalisti maggiormente rappresentativo, l’accordo con il sindacato Figec-Cisal è ‘un’operazione avventuristica e priva di qualsiasi efficacia”. Ora, chi in queste settimane parla di informazione a rischio in Italia potrebbe perdere due minuti a riflettere su questa storia: la libertà di stampa è un tesoro che si garantisce anche pagando i giornalisti come si deve.
Nell’inchiesta di Libero a firma di Lorenzo Mottola,si fa riferimento agli incassi cospicui di Fanpage che non giustificano il trattamento riservato ai giornalisti. “Mancano i soldi, insomma. Curioso, visto che Cozzolino(il proprietario di Ciaopeople) non fa che rilasciare interviste per spiegare che la sua attività va a gonfie vele, con 26,6 milioni di ricavi nel 2022, in aumento del 7% – scrive Libero.
E’ giusta la decisione assunta dal parlamentare Rizzetto di presentare una interrogazione al ministero del lavoro in merito al contratto applicato da Fanpage ma non basta. Bisogna assumere iniziative per cancellare i contratti pirata introdotti nella categoria dei giornalisti e in tutte le categorie lavorative, sottoscritti da associazioni datoriali e sindacali sconosciute, inventate e di comodo e per niente rappresentative. Contratti pirata che riducono drasticamente i salari e i diritti di migliaia di lavoratori e lavoratrici.
Ciro Crescentini