Alcuni funzionari coinvolti nei colloqui hanno accusato il primo ministro israeliano di rilasciare dichiarazioni che rischiano di far saltare i negoziati
Funzionari coinvolti nei colloqui hanno accusato il primo ministro Benyamin Netanyahu di sabotare intenzionalmente i negoziati con la dichiarazione ai familiari dei rapiti secondo cui “Israele non abbandonerà i corridoi Filadelfia e Netzarim in nessuna circostanza”. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan.
“La dichiarazione è intesa a far saltare i negoziati”, ha detto la fonte. “Il primo ministro sa che stiamo lavorando a soluzioni per Filadelfia e Netzarim prima del summit. Sa che ci sono progressi, e poi rilascia dichiarazioni che sono l’opposto di quello che ha concordato con i mediatori“, ha aggiunto la fonte.
E non finisce qui. “Le autorità israeliane hanno impedito oggi l’ingresso a Gaza di 16 camion di aiuti umanitari respingendoli al valico di Kerem Shalom e hanno autorizzato il passaggio solo di quattro altri simili automezzi carichi di carburante dopo un intervento dell’Unrwa compiuto per evitare la chiusura di ospedali della Striscia”. Lo ha riferito Khaled Zayed, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel nord del Sinai, in dichiarazioni all’ANSA.
Zayed ha chiesto “un intervento internazionale immediato per salvare la Striscia di Gaza esercitando pressioni su Israele affinché autorizzi l’ingresso di quantità sufficienti di aiuti e carburante”.
Il valico di Rafah, gestito dall’Egitto, è chiuso da 108 giorni, ha ricordato oggi all’ANSA una fonte della sicurezza egiziana segnalando che “le forze di occupazione israeliane continuano a scavare fossati di varia lunghezza sul lato palestinese del valico, a soli centro metri dalla frontiera egiziano-palestinese e dal corridoio Filadelfia”.