Associazioni gay contro Sarri: “Vogliamo confronto pubblico, venga al corteo per unioni civili”

L’Arcigay sugli insulti del tecnico azzurro a Mancini: “Ha una responsabilità enorme nei confronti di quei ragazzi e di quelle ragazze vittime quotidiane di un Paese incivile e gretto. bene le sue scuse, ma ora accetti l’invito alla manifestazione di sabato”

NAPOLI – “È ora di essere civili. Spero che questa vicenda possa finalmente cambiare le cose nel mondo del calcio e dello sport. Il Coni e la Figc devono introdurre nei loro statuti e nei loro regolamenti norme chiare che contrastino le discriminazioni, il bullismo, le offese e la violenza ai danni delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali”. Antonello Sannino, responsabile nazionale per lo sport di Arcigay, stigmatizza l’episodio delle offese di Sarri a Mancini e invita il tecnico del Napoli al corteo per l’uguaglianza e le unioni civili che si terrà sabato. “Spero che finalmente dopo questa vicenda il Coni e le federazioni sportive possano iniziare a prendere seriamente in considerazione la modifica anche di alcune norme antidiscriminatorie. Quello che è successo tra Sarri e Mancini- afferma Sannino – avviene con una insopportabile frequenza nel mondo del calcio ed è ora di rendere questo Paese civile e moderno. Sulla squalifica di Sarri deciderà il giudice sportivo, in Italia non esiste nessun calciatore professionista che dichiari apertamente la propria omosessualità -su circa 800 atleti nella sola serie A circa i 10% quindi 80 dovrebbero essere omosessuali – e tantissimi ragazzi e tantissime ragazze sono vittime di quotidiano bullismo e violenza soprattutto su quei campi dove non arrivano spesso le luci dei riflettori della stampa e delle Tv. Arrivano sanzioni, squalifiche se vi è un coro razzista, ma nessun provvedimento viene preso se arriva un insulto omofobo”. “Sarri – aggiunge l’esponente di Arcigay – come ogni persona che è nel suo ruolo pubblico, prima ancora che sportivo, ha una responsabilità enorme nei confronti di quei ragazzi e di quelle ragazze vittime quotidiane di un Paese incivile e gretto. Bene le scuse, ma vorremmo un confronto pubblico con lui e speriamo accetti il nostro invito a venire in piazza sabato. Inoltre aggiungo che apprezziamo il coraggio di Mancini anche se in molti sostengono che doveva tacere perché tutto finisce sul campo. No basta omertà, queste cose occorre denunciarle e l’esperienza inglese ha sicuramente contribuito a rendere più forte e decisa la reazione giustissima di Mancini”. Non perdona il tecnico Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay Center: “Sarri ci ricasca. Dopo due anni torna agli insulti omofobi, questa volta contro il tecnico dell’Inter Mancini. Come napoletano e tifoso del Napoli mi vergogno per le parole di Sarri, per cui chiediamo una sanzione esemplare – continua Marrazzo -. Chiediamo ad Aurelio De Laurentis e a Tavecchio di incontrarci, ci piacerebbe che il calcio lanciasse una grande campagna contro l’omofobia, uno sport così popolare non può permettersi messaggi di violenza”.

 

TAPIRO D’ORO – Infuria la polemica sullo scontro Sarri-Mancini, e al tecnico azzurro arriva il Tapiro d’oro, consegnatogli a Castel Volturno stamane dall’inviato di Striscia la notizia. “Mi sono già scusato, e lo ribadisco – afferma Sarri – non sono assolutamente omofobo. Ho avuto amici gay”.

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