I rumors indicano nel “pacchetto” giustizia di Berlusconi una delle basi per negoziare sulle riforme costituzionali

ROMA – I numeri ballano, gli sherpa fibrillano. A Renzi servono voti per approvare la riforma del Senato (e non solo)? Non basta il soccorso azzurro del fido Verdini, con la sinistra dem in subbuglio. E allora, via al negoziato per un Nazareno due, più bello che pria. Sul tavolo, i bisogni impellenti degli italiani. Occupazione giovanile? Non proprio. Misure per il mezzogiorno? Neanche a parlarne. La parola d’ordine è un inedito: riforma della giustizia. Berlusconi avrebbe fatto sapere al premier che “si tratta solo dopo quello”, come riporta il Corriere della sera. Il menù allestito dall’ex premier pregiudicato prevederebbe l’attesa stretta sulle intercettazioni, sia riguardo l’utilizzo che la pubblicazione; una bella revisione della custodia cautelare, limitata ai casi più gravi (facile immaginare quali siano i casi non gravi); l’agognata separazione delle carriere dei magistrati, con l’istituzione di due diversi Csm; una modifica dei meccanismi di formazione dei collegi giudicanti, che ogni tanto riescono perfino a condannare qualche potente. Almeno finora.

(Foto Silvio Berlusconi/Fb)

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