Vertenza Ctp, tensione sotto il Comune: poi è tregua

La protesta dei lavoratori per i mancati stipendi e l’incertezza sul futuro dell’azienda di trasporti della città metropolitana, in scena durante la presentazione del rimpasto in giunta comunale. I manifestanti, da 3 giorni accampati in piazza, prima accusano de Magistris di non volerli ricevere, poi ottengono l’incontro per mercoledì. Il sindaco: “La situazione è complicata”

Protestano per i mancati stipendi e l’incertezza sul futuro dell’azienda, si scatena la tensione e poi arriva la tregua, strappando un incontro con il sindaco. Sotto Palazzo San Giacomo va in scena la manifestazione dei lavoratori di Ctp, la Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli. Proprio mentre Luigi de Magistris annunciava in conferenza stampa il rimpasto di giunta. “Siamo qui da tre giorni – spiegano i lavoratori – e il sindaco non vuole riceverci. Abbiamo provato a entrare in Comune ma ci stavano per caricare pur di non farci vedere il sindaco”. Per i dipendenti dell’azienda del trasporto pubblico, che fa capo alla Città Metropolitana di Napoli, de Magistris “fa politica per gli immigrati – dice un manifestante – ma poi non paga gli stipendi. Lo aspetteremo fino a stasera, deve riceverci”.

A margine della presentazione dei nuovi assessori, arriva la replica del sindaco: “La situazione in Ctp è molto complicata. Ci stiamo lavorando in maniera costante. Sono convinto che raggiungeremo l’obiettivo”. Poi la rivendicazione: Ctp “sarebbe già fallita se ci fosse stata un’altra amministrazione”, e questo “i lavoratori, le lavoratrici e i sindacati lo devono capire”. Il sindaco lamenta di essere rimasto solo in questa “battaglia che supereremo come Città metropolitana”. “Il non fare uscire i pullman – aggiunge di certo non aiuta perché se non si incamera non si può andare avanti”. De Magistris invita  tutti a stare uniti perché “se dovessi stare al quadro complessivo Ctp non ha grosse speranze di farcela. Siccome, invece, di fronte hanno persone che credono in questa sfida così complicata forse avremmo bisogno anche di una consapevolezza maggiore di questo”. De Magistris promette di operare “sicuramente in tempi rapidi perché non possiamo andare oltre. A quel punto crolla l’azienda e non ce la facciamo. Ma la situazione è complicata”. Dopo qualche, però, si sigla l’armistizio: tutti sindacati sono convocati mercoledì prossimo a Palazzo Matteotti, alle 15.15, per incontrare de Magistris. Per adesso torna la calma.


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