de Magistris “Abbassare il livello dell’indifferenza e aiutare i nuovi poveri”
NAPOLI – Esiste solo a Napoli. E questa già è una bella notizia che diventa bellissima se ci si ferma a riflettere sulla mission della iniziativa presentata questa mattina a Palazzo San Giacomo: offrire assistenza socio sanitaria e alimentare ai senza fissa dimora della città. Medici di strada, questo è il suo nome, è una idea nata dall’azione di un gruppo di volontari che hanno deciso di creare una associazione (presieduta da Pino Liguori) e mettere la loro professionalità a servizio dei più bisognosi. La loro opera si svolgerà in un camper che, grazie alla collaborazione con il Comune di Napoli, stazionerà nello slargo che si trova davanti il teatro San Carlo e che si sposterà nella intera area metropolitana. Fra gli obiettivi della organizzazione ci sono anche quelli di attenuare le distanze e i disagi sociali, promuovere percorsi di riemersione e reinserimento sociale, migliorare le condizioni igienico sanitarie e di vita degli utenti e inoltre divenire, a livello cittadino, un riferimento informativo per rafforzare lapartnership con altre realtà del territorio operanti nel terzo settore e dunque attenuare le distanze e fungere da raccordo tra le Amministrazioni locali e gli utenti.
Fra i promotori della iniziativa monsignor Gennaro Matino che ha sottolineato “un servizio del genere mancava a Napoli, ma non esiste in nessuna altra città italiana e in questo senso noi speriamo di fare da capofila per iniziative di questo tipo”. Al camper possono rivolgersi non solo i senza tetto ma in generale chiunque si trovi in condizioni di emarginazione sociale economico o razziale, o persone sotto la soglia della povertà. Al tavolo dei relatori, accanto al presidente della associazione anche don Antonio Vitiello fondatore della comunità La tenda, l’assessore al Walfare Roberta Gaeta e il sindaco Luigi de Magistris che ha commentato: “Medici di strada servirà non soltanto a tendere una mano ai più bisognosi ma anche a abbassare i toni della indifferenza verso chi si trova in difficoltà. Nei dormitori ci sono non soltanto quelli che vengono definiti barboni ma anche persone come noi che si sono trovate a vivere in condizioni disperate”.
Barbara Tafuri