Lavoro: governo licenzia i Navigator, smantella il collocamento pubblico e finanzia le agenzie private

Grave e sorprendente la decisione di non rinnovare il contratto a Personale di eccellenza, in media giovani di 35 anni di cui 54% donne, tutti laureati

Il governo di Mario Draghi vuole smantellare i centri per l’impiego, licenziare i 2500 Navigator, laureati e specializzati assunti per individuare offerte di lavoro in favore dei beneficiari del reddito di cittadinanza. E non solo. Il governo della grande ammucchiata intende potenziare e finanziare le agenzie interinali e il collocamento privato. Grave e sorprendente la decisione di non rinnovare il contratto dei Navigator. Personale di eccellenza, in media giovani di 35 anni di cui 54% donne, tutti laureati con votazione 107 in discipline giuridiche economiche e umanistiche, oltre ad una formazione specifica ricevuta grazie a risorse pubbliche dedicate.

La formazione specialistica e l’esperienza professionale testimoniano la ricchezza di un capitale umano determinato dal pubblico investimento a beneficio del sistema delle politiche attive del lavoro che non va disperso ma, anzi, valorizzato – spiega in una nota l’Associazione Nazionale Navigator – Lo smantellamento della nostra rete che conseguirebbe alla scadenza contrattuale provocherà istantaneamente presso i servizi pubblici per il lavoro una rilevante mancanza di personale qualificato, non sostituibile nell’immediato tramite i concorsi pubblici. E non potranno essere le Agenzie per il lavoro, per quanto competenti, a sostituire il rapporto umano di fiducia che si è creato con i nostri utenti, quelli che negli ultimi 5 anni sono stati coinvolti da ben 3 misure nazionali (REM, REI, RDC) tutte variate ai cambi di governo senza attendere la loro implementazione a regime – continua la nota –  Senza parlare di tutti gli imprenditori contattati in tempi di pandemia per la prima volta da servizi del lavoro pubblici e con i quali si sono svolti incontri per la ricerca di offerte disponibili di lavoro”

Chi garantirà sui territori uguali livelli essenziali di prestazione (LEP) con un Anpal commissariata e 2400 operatori che vanno via? Chi controllerà che gli standard siano rispettati in tutte le regioni? Chi assisterà i Centri per l’Impiego nella gran massa di controlli e verifiche previste su un target di 3 milioni di beneficiari Garanzia Occupabilità Lavoratori? E perché non mettere i Navigator di raccordo tra CPI e APL nella gestione dei beneficiari per il livello centrale di governo? Come si potranno raggiungere i milestone prefissati dal PNNR sulla Missione?

Ci si chiede perché non dare continuità lavorativa a questi lavoratori esperti, già pronti, selezionati e formati per le politiche attive del lavoro, aprendo i loro servizi a tutti i beneficiari del GOL, tra cui quelli che già sono a nostro carico sul RdC. È possibile mai che il PNRR si ponga tra gli obiettivi lo sviluppo all’interno della PA di un capitale umano di eccellenza e si lasci scappare il patrimonio umano e professionale dei pochi laureati presenti nei CPI d’Italia?

Per non parlare del superamento del divario di cittadinanza che dovrebbe essere perseguito a garanzia dell’erogazione dei livelli essenziali di prestazioni standard sui territori.

Si chiede, pertanto, che venga trovata a stretto giro una soluzione: oltre ad una proroga limitata al tempo di poter organizzare ed effettuare una procedura riservata all’uopo, un percorso possibile per la stabilità dei 2400 Navigator garantendo loro una prospettiva certa come supporto all’attuazione del PNRR nei servizi per il lavoro nel programma GOL – conclude la nota – Vogliamo concludere riprendendo alcune recenti affermazioni del nostro Ministro del Lavoro “invitando tutti Voi a fare della stabilità dell’occupazione il nostro faro”, perché “Non possiamo pensare di rendere migliore la nostra società, di rendere robusto e solido il sistema delle nostre relazioni economiche e sociali senza che ritrovi la propria centralità il lavoro a tempo indeterminato”.

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