La Cisl sostiene le scelte economiche del governo di Giorgia Meloni

Luigi Sbarra segretario generale dell’organizzazione: “Io faccio solo sindacato, ragiono sul merito e sui contenuti”

La Cisl apprezza il governo di Giorgia Meloni e conferma l’appoggio alle misure e alle scelte economiche e le inevitabili ricadute sociali.

 “Io faccio solo sindacato, ragiono sul merito e sui contenuti, affronto le emergenze che si aprono con il dialogo e il metodo del confronto, che è il nostro mestiere.
Si poteva fare di più, ma quello che c’è, nella manovra, va ai redditi medio bassi. E nonostante le difficoltà del momento il Paese ha grandi opportunità”
. E’ quanto sottolinea oggi il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in una lunga intervista al Corriere della Sera sulla Legge di Bilancio che sarà approvata domani dal Consiglio dei Ministri.


“Intanto io apprezzo il metodo che ha voluto seguire il governo, consultando le parti sociali prima dell’approvazione della manovra ed ascoltando le osservazioni e le proposte. Il limite è la quantità delle risorse messe in campo, ma occorre essere prudenti perché i rischi sull’economia sono molti. Però parliamoci chiaro: questa manovra ha una caratterizzazione sociale innegabile. Anche se sono poche, le risorse sono tutte concentrate sul sostegno al lavoro, pensioni e alle famiglie”.

Sbarra aggiunge che “ci sono 15 miliardi sul taglio del cuneo contributivo e la riduzione dell’Irpef, il potenziamento dell’assegno unico per le famiglie, la perequazione delle pensioni, la detassazione su premi di risultato e welfare che chiediamo di estendere ai pubblici, 8 miliardi sul pubblico impiego per rinnovare i contratti e sulla sanità. Strutturali. Decisioni che recepiscono le priorità, le istanze e le rivendicazioni del sindacato confederale italiano e della Cisl”.

Il confronto tra governo e parti sociali si è svolto nella serata di venerdì 13 ottobre. È stato suddiviso in due incontri separati: un primo tavolo con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copragri, Alleanza Cooperative Italiane, Confsal; poi un secondo incontro con i rappresentanti di Ance, Confimi Industria, Confapi, Confetra, Confedilizia, Confimprese Italia, Finco, Cisal, Usb, Cida, Ciu, Confedir, Confprofessioni, Confeservizi, Confintesa. Per l’esecutivo presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la ministra del lavoro Marina Calderone e il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo.

Confermata per le pensioni la Legge Fornero – “È andata male, avevamo chiesto l’apertura di un confronto, ci siamo trovati di fronte a una informativa da parte del governo, peraltro lacunosa e generica. Si prospetta una manovra all’insegna del ritorno all’austerità, totalmente inadeguata ad affrontare le emergenze sociali del Paese”, ha detto il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari che ha aggiunto: “Non ci sono risposte, nemmeno la posta di 5 miliardi sul rinnovo dei contratti pubblici è lontanamente avvicinabile a un obiettivo di tutela del potere d’acquisto. Non ci sono risposte sulla sanità, le poche risorse aggiuntive non invertono una curva di tagli. Sulle pensioni c’è la conferma della legge Fornero. È possibile un’altra manovra, le risorse ci sono, bisogna volerle andare a prendere”. 

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