Bonus affitto per famiglie povere, il Comune di Napoli non riesce a sbloccare i fondi

Arenati negli uffici competenti i 2 milioni destinati alla pigione dei nuclei indigenti, trasferiti da tempo dalla Regione Campania

La burocrazia di Palazzo San Giacomo continua a bloccare 2 milioni euro per l’erogazione del ‘bonus affitto’ in favore di circa 3 mila nuclei familiari indigenti napoletani. Le risorse sono state trasferite da tempo dalla Regione Campania ma gli ostacoli amministrativi impediscono la concessione del contributo. Gli uffici competenti comunali dovevano attivare iniziative per l’impegno di spesa e trasmettere le pratiche all’ufficio di ragioneria per le liquidazioni. Nulla è stato fatto. Il “contributo fitti” viene erogato in base alle leggi vigenti per sostenere il reddito delle famiglie che vivono in affitto al fine di poter affrontare il canone privato, anche in considerazione del fatto che di alloggi pubblici non se ne costruiscono da anni. Nuclei familiari indigenti, colpiti dalla crisi economica, dalle manovre finanziarie, dai vincoli decisi, imposti dagli organismi internazionali (Bce, Unione Europea) e dai governi nazionali. Manovre e decisioni rivelatesi inique che hanno aggravato ulteriormente le condizioni di vita, sociali e lavorative. Come si ottiene l’integrazione economica? E’ necessario essere titolari di un contratto di affitto a canone sociale ed in regola con i pagamenti. I redditi bassi verranno individuati in base all’indicatore Isee. Naturalmente, più cresce il valore Isee, più i redditi sono elevati, più si avrà una minore incidenza, come è logico che sia. Intanto, aumenta il numero delle famiglie che non riescono più a pagare il canone di affitto.

 

 

Il termometro della situazione di crisi sono i tribunali, dove aumentano le procedure esecutive immobiliari. Lo scorso 10 giugno presso il palazzo di Giustizia del Centro Direzionale, dovevano essere esaminate almeno 5 mila provvedimenti esecutivi di sfratti. I salvadanai sono quasi vuoti, le case sempre più care, gli affitti insostenibili. Vivere in affitto pesa in media sul bilancio familiare circa 900 euro al mese: più o meno 14 euro per ogni metro quadrato di casa, secondo i calcoli di Idealista.it portale di intermediazione. E non sarà un caso se a Napoli, l’anno scorso gli sfratti per morosità sono aumentati del 200 per cento, secondo i dati del ministero dell’Interno. Sono cresciuti i costi ed è diminuito il potere d’acquisto dei redditi. La spesa che incide maggiormente sui bilanci familiari è proprio quella per la casa: fino al 40 percento. Il peso dei costi abitativi, quindi, si conferma come determinante nell’acuire le difficoltà economiche. Intanto, si parla a vuoto di finti piani casa le persone vengono sloggiate senza alcuna alternativa abitativa.

Ciro Crescentini

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