Whirpool: “Stiamo gestendo insieme ai sindacati piano industriale e 800 esuberi”

Le risorse concentrate per rendere strategico il sito di Carinaro

I sindacati nazionali sono sempre stati informati sull’attuazione del piano industriale Italia 2019-2021 di Whirpool Emea”, da mesi ci stiamo incontrando per definire dettagli. Dobbiamo gestire circa 800 esuberi”.  Non usa mezzi termini un senior manager della multinazionale statunitense che preferisce rimanere anonimo per ovvie ragioni. “Per quanto riguarda il sito di Napoli, da mesi i sindacati nazionali erano a conoscenza che Whirpool intendeva procedere alla riconversione delle attività, alla cessione  del ramo d’azienda a una società affidabile in grado di garantire la continuità dello stabilimento, garantendo in parte i livelli occupazionali – continua il senior manager – Abbiamo provveduto ad attivare le procedure per la cessione del ramo aziendale e a breve è prevista la riunione congiunta  presso gli organismi competenti. Nei prossimi giorni, la Whirlpool  con le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e nazionali lavorerà per definire tutti i dettagli  della riconversione e fornirà anche il nome della società interessata al ramo aziendale del sito partenopeo. Insieme ai sindacati dobbiamo gestire 800 esuberi – aggiunge – In Campania abbiamo concordato di concentrare parte delle  risorse disponibili per rendere strategico il sito di Carinaro. Il sito industriale è strategico, ben servito dalle infrastrutture”.  Lo scorso 14 gennaio  la multinazionale  e i sindacati hanno concordato gli incentivi all’esodo volontario legati al nuovo piano industriale, che comprende nuove strategie commerciali sul mercato Emea e azioni mirate nei diversi siti italiani, come il reshoring di alcune produzioni dalla Polonia. Secondo l’accordo l’incentivo più alto è previsto per chi opterà per l’uscita entro il 30 giugno di quest’anno e sarà pari a 85mila euro per gli operai e a 24 mensilità nette per gli impiegati, con un minimo di 85mila euro garantito. Per chi manifesterà la volontà dopo giugno ma entro la fine di quest’anno l’incentivo sarà invece pari a 50mila euro per gli operai o 18 mensilità nette per gli impiegati, con un minimo di 50mila euro garantito. Per chi, infine, sceglierà di uscire nel 2020, fino a dicembre dello stesso anno, l’incentivo ammonterà a 40 mila euro per gli operai o a 14 mensilità nette per gli impiegati, con un minimo garantito pari a 40 mila euro. Altre misure sono previste per che andrà in pensione entro il 2020 e il 2021. Confermato per chi accetta la ricollocazione in piani di reindustrializzazione l’incentivo di dodici mensilità nette escluse le voci variabili. Il piano industriale presentato ai sindacati prevede scelte di strategia commerciale e di marketing e un’articolata azione di reindustrializzazione. Fabriano ha necessità di recuperare volumi, Comunanza diventerà il polo dei lavasciuga. A Fabriano il sito di Albacina è stato rilevato da Ariston Thermo Group, che ha assunto 45 persone ed entro marzo prossimo prenderà le ultime quattro.

 

PRESIDIO DEGLI OPERAI DAVANTI ALLO STABILIMENTO IN  VIA ARGINE A NAPOLI – I 420 operai  napoletani hanno reagito alle scelte assunte dalla multinazionale  promuovendo un presidio permanente davanti allo stabilimento di via Argine, nella zona orientale, che per 60 anni ha rappresentato uno dei poli più importanti della storia industriale della città di Napoli. Alcuni lavoratori  si sono sistemati in una tenda da campeggio attrezzata a pochi metri dal varco principale di accesso della fabbrica.  Lunedì mattina è in programma l’assemblea promossa dalle tre organizzazioni di categoria Fim Fiom e Uilm, alla quale interverranno i vertici nazionali delle tre sigle. In attesa del tavolo convocato per martedì al ministero del Lavoro: appuntamento per il quale i lavoratori si muoveranno in massa verso Roma.

ErMas

 

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