Whirlpool non fa marcia indietro sulla cessione sede di Napoli

Dura reazione del ministro Patuanelli: governo pronto a fare scelte unilaterali contro l’atteggiamento aziendale

E’ andato male l’incontro a Palazzo Chigi su Whirlpool. L’azienda non ha ceduto di un millimetro e ha confermato che andrà avanti sulla cessione dello stabilimento di Napoli. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha prospettato “nelle prossime ore” o “nei prossimi giorni” una risposta unilaterale del governo così come l’azienda continua “ad avere un atteggiamento di scelte unilaterali”. Occorre stoppare, ha spiegato, quelli che il ministro definisce “comportamenti predatori all’interno del tessuto produttivo italiano”.Siccome è evidente che questa è una crisi industriale che deve essere trattata dal governo, decideremo nelle prossime ore e giorni i passi. Ritengo sia giusto – ha puntualizzato il ministro – coinvolgere tutte le componenti del governo”. “L’incontro non è stato positivo. Nessuna apertura è arrivata dall’azienda. Nonostante la massima disponibilità da parte del governo per trovare una soluzione, dall’azienda l’unica soluzione prospettata è la cessione del ramo d’azienda sostanzialmente verso ignoti”. Per il governo invece “è fondamentale che ci sia un impegno diretto di Whirlpool e, in questa cornice, l’esecutivo è pronto a sostenere una “riconversione di prodotto” perché ci sono “molti strumenti” che si possono “mettere in campo”. “Questa è una scelta unilaterale di Whirlpool perché questa procedura può essere ritirata e ci può essere lo spazio per fare cose diverse. Per me è surreale che ci si sieda al tavolo con il presidente del consiglio avendo la stessa posizione di tre settimane fa al Mise“, ha rincarato il ministro. “Al momento – ha proseguito il ministro – non è previsto un incontro con i sindacati; c’è un’interlocuzione dall’interno del governo che deve andare avanti“. Il “livello di attenzione del governo, nella sua interezza, su questo stabilimento” è alto perchè si vuole evitare situazioni come questa: “atteggiamenti predatori inaccettabili, c’è un piano industriale firmato a ottobre del 2018 che deve essere portato avanti nella sua interezza. Il piano era applicabile e continuiamo a pensarla cosi”. Irritato il presidente del consiglio Giuseppe Conte: “Non è stato fatto un passo avanti nella direzione auspicata dal governo nel dialogo con i vertici italiani di Whirlpool, che confermano il piano“. “Ciò non consente di dare prospettiva al dialogo”, ha affermato il premier. Le posizioni assunte da Whirlpool hanno alimentato un grave e preoccupante clima di tensione tra i lavoratori. Previste iniziative di lotta durissime nelle prossime ore che potrebbero determinare effetti devastanti per l’ordine pubblico e sociale.

Le informazioni che giungono da Roma impongono un’azione ferma e immediata del governo. L’atteggiamento della Whirlpool è irresponsabile e rischia di innescare un’escalation di drammatizzazione”. E’ quanto sostiene Antonio Accurso, segretario generale della Uilm Campania. “I lavoratori – ha sottolineato Accurso – sono stati i più responsabili in questa vicenda. Non si può accettare la rottura degli accordi siglati, senza rispetto delle istituzioni”. “Sarebbe il caso – ha aggiunto Accurso – di indagare la presenza di profili di illegittimità e di illegalità nell’operazione di cessione dell’azienda. Ognuno si assuma le sue responsabilità”. Annuncia mobilitazioni la Fiom Cgil. “Secondo quanto si apprende dalla stampa, la multinazionale si è presentata davanti al massimo rappresentante del governo italiano con l’arroganza e le scelte unilaterali mostrate in questi ultimi mesi”. Così in una nota la segretaria generale della Fiom Cgil, Francesca Re David. Per la Fiom, “la totale chiusura e l’indisponibilità di Whirlpool a cercare soluzioni coerenti con l’accordo mette di fatto a rischio la tenuta del piano industriale e il futuro di oltre 5.000 lavoratori in tutta Italia”, prosegue la nota. Nelle prossime ore “saranno valutate le iniziative di mobilitazione in risposta a questo ulteriore atto unilaterale dell’azienda. Da subito vengono dichiarate unitariamente 2 ore di sciopero alla fine di tutti i turni in tutti gli stabilimenti del gruppo”, ha sottolineato Re David.

Ciro Crescentini

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