Uccisa e sotterrata a Melito, fermato uomo: autopsia per accertare se c’è stata tortura

Il sospetto deve rispondere di occultamento di cadavere: le sue impronte sono state trovate su alcuni arnesi che sarebbero stati usati per seppellire solo il corpo. Secondo gli investigatori Giovanna Arrivoli era legata al clan Amato-Pagano

Il sospetto è che possa essere stata torturata prima di essere uccisa con tre colpi di pistola e sepolta a Melito. Sarà l’autopsia a chiarire le circostanze dell’omicidio di Giovanna Arrivoli, la 41enne in procinto di cambiare sesso trovata senza vita lunedì scorso. I carabinieri hanno fermato un uomo, Francesco Mannino, accusato solo dell’occultamento del cadavere. Le sue impronte sono state trovate su alcuni arnesi che sarebbero stati usati per seppellire solo parzialmente il corpo della donna, abbandonato da almeno tre giorni nel luogo del ritrovamento. Secondo gli investigatori la Arrivoli era legata al clan Amato-Pagano. Una delle piste ipotizza che possa essere stata uccisa per contrasti riguardo una partita di droga non saldata. . La scomparsa della vittima, risalente allo scorso 6 maggio, è stata denunciata dalla sua compagna.

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