Sigilli cantiere clinica Pineta Grande di Castelvolturno, indagato sindaco Pd

Effettuato negli anni più ricoveri in regime di accreditamento rispetto ai posti degenza formalmente autorizzati

Permessi a costruire in cambio di assunzioni e favori. E’ questa l’ipotesi dell’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato questa mattina al sequestro del cantiere per l’ampliamento della struttura sanitaria Pineta Grande di Castel Volturno. Nel mirino dei magistrati, sono finiti, tra gli altri dipendenti comunali, anche l’ex sindaco Dimitri Russo(partito democratico) e il responsabile Ufficio tecnico comunale, Carmine Noviello. Secondo gli inquirenti, l’ampliamento in corso di realizzazione autorizzato con delibere del Consiglio Comunale e successivi permessi sarebbe in palese violazione della normativa riguardante la realizzazione o ampliamento di strutture sanitarie. Dall’indagine è poi emersa l’esistenza di circa 40 posti letto in più rispetto a quelli autorizzati; per la Procura, la Pineta Grande avrebbe effettuato negli anni “più ricoveri in regime di accreditamento rispetto ai posti degenza formalmente autorizzati e accreditati e come per alcuni anni abbia fatto risultare quelli che erano ricoveri programmati, ordinari, come ricoveri disposti dal medico del pronto soccorso, in modo da poter poi ottenere il rimborso in extra budget sul presupposto che le prestazioni urgenti non sono rifiutabili. Di tali irregolarità, aggiunge la Procura – veniva investito l’Ufficio Sanità del Comune di Castel Volturno, e tuttavia il dipendente competente indicava a Pineta Grande la strada da seguire per trovare la soluzione”. Le illegittimità per la procura sarebbero state gestite dal responsabile Utc sebbene privo di competenze formali. Gli inquirenti di fatto definiscono il contesto “in un complesso di relazioni illecite, collusive, instaurate tra l’ufficio tecnico e lo staff del Pineta Grande”. Successivamente alle delibere, infatti, sarebbero emerse assunzioni presso la Clinica di parenti di consiglieri comunali e funzionari che sono intervenuti nelle vicende dell’ampliamento direttamente o indirettamente. La disponibilità da parte del responsabile Ufficio tecnico comunale, secondo quanto emerso dalle indagini, si inserirebbe in dinamiche di scambio. Il fratello è risultato coinvolto con incarico remunerato nella direzione tecnica riguardante l’ampliamento. Il genero, invece, ha iniziato a collaborare con Pineta Grande nella qualità di medico dal 2017 per poi essere assunto a tempo indeterminato. Sono risultate anche altre numerose assunzioni dal 2017 a favore di parenti di altri dipendenti comunali. Inoltre, sarebbe emerso come l’ex sindaco Russo avesse contatti diretti con la Pineta Grande mettendosi a disposizione arrivando a fornire anche in maniera indebita e clandestina atti che riguardavano le iniziative che intraprendeva altra Casa di Cura in ordine alle autorizzazioni concesse a Pineta Grande per l’ampliamento ed interessi personali nella vicenda dell’ampliamento. E’ risultato che per assicurarsi un dignitoso futuro personale, cosi’ come sottolineano dalla Procura, si e’ attivato per l’istituzione dell’ottava farmacia comunale (è infatti presidente Incofarma che gestisce le farmacie comunali), prelazionandola, con l’intenzione di aprirla all’interno della struttura sanitaria Pineta Grande. Inoltre, sono emerse anche illegittimità per aspetti paesaggistici che si inserirebbero in dinamiche collusive tra lo staff del Pineta Grande e il funzionario della Soprintendenza. Secondo i magistrati, questa istruttoria sarebbe risultata del tutto carente.

Nessun favoritismo per l’aumento di posti letto, piena regolarità dell’istruttoria pubblica. Lo afferma in nota la direzione della società Pineta Grande spa, titolare della clinica di Castel Volturno. L’ampliamento ed il conseguente aumento dei posti letto – spiega il comunicato – non è stato un favore, tantomeno illecito, fatto nei confronti della nostra struttura. In realtà l’aumento dei posti letto è la risultanza della chiusura di altre 3 strutture del gruppo con il trasferimento della capienza già riconosciuta dalla Regione proprio nella struttura in costruzione. È poi il caso di ricordare – prosegue la nota – che la competenza in materia sanitaria è esclusivamente regionale, spettando all’Amministrazione comunale il rilascio finale della concessione sulla base dell’istruttoria precedentemente effettuata. Iter che è stato fedelmente e legittimamente seguito con doverosi e ufficiali contatti tra i nostri tecnici e quelli regionali”.  La direzione interviene anche sull’accusa di aver assunto parenti di funzionari e consiglieri comunali e di aver voluto favorire l’ex sindaco Dimitri Russo nell’assegnazione della farmacia interna alla struttura sanitaria. “Le assunzioni cui si fa riferimento e la presunta futura assegnazione della farmacia interna all’ex sindaco Dimitri Russo non trovano alcun riscontro causale con i provvedimenti emanati dalla stessa amministrazione comunale. Anzi nel periodo che va dal 2015 ad oggi sono stati assunti più di 50 nuovi lavoratori. Mentre per quanto riguarda la questione della farmacia, bisogna ricordare che si tratta di un servizio farmaceutico ad uso interno della struttura ospedaliera e non aperta al pubblico, così come obbligatoriamente previsto per tutte le Case di cura”. Il timore – conclude la nota – è che gli effetti collaterali della pur legittima azione giudiziaria possano vanificare questa ulteriore occasione di sviluppo e rilancio del territorio, con danni d’immagini ed economici irreparabili”.

 

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