Scandalo primari, De Luca si chiama fuori: “Servivano in campagna elettorale ma non la mia”

Il governatore sull’indagine della Corte dei conti: “Nessuno controllava nulla, ora si volta pagina”

NAPOLI – “Roba di quando eravamo sedati alla Regione. La moltiplicazione dei primari è servita per altre campagne elettorali, non certo per la mia”. De Luca prende le distanza dallo scandalo primari su cui indaga la corte dei conti. Dunque, pare che non riguardi lui l’invasione di dirigenti di reparti ospedalieri Ma gli altri sì. Tutti quelli che non sono De Luca. E di baroni della medicina se ne sono sempre visti in campo durante le campagne elettorali. Ed anche in fila ai gazebo delle primarie. “Mentre facciamo la guerra per avere più risorse – dice il governatore – ci presentiamo sulla scena nazionale come quelli che mangiano le risorse per posizioni clientelari”. A Santa Lucia De Luca parla di sanità all’indomani della bufera giudiziaria. “Abbiamo avuto conferma che non sono state rispettate le regole. In Campania non c’era alcuna struttura di controllo della Regione sul settore, facendo un uso privato delle strutture sanitarie aumentando clientele politiche e non curando i pazienti. Nessuno controllava nulla”. Sottinteso: adesso che ci sono io cambia tutto. Anche perché i controlli “avrebbe dovuto farli l’Arsan, anche in questo caso Dio c’è: l’abbiamo eliminata prima di venire a conoscenza dell’indagine, era un ente inutile e clientelare”. E per esemplificare, tira subito un ceffone al Cardarelli per il caos barelle: “L’unico caso di barelle a castello. I dirigenti devono rispondere. Non tollereremo un minuto di più di vedere pazienti barellati”. “Non possiamo più contemplare poveri cristi con la flebo nel braccio sotto le finestre”. A chi gli domanda un commento sull’assoluzione in appello nel processo per l’inceneritore di Salerno, De Luca risponde però senza toni caustici. “Doveroso il controllo di legittimità nei confronti di chiunque, ma ritengo che nel Paese si è sviluppato un modo di dibattito pubblico irrispettoso dei cittadini e di uno Stato di diritto”.

(Foto Vincenzo De Luca/Fb)

 

 

 

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