Scandalo candidati a loro insaputa, pronta l’iscrizione dei primi indagati: falsificati i documenti

Scoperta l’identità del “mister X” che distribuiva i moduli di rimborso elettorale: è l’ex assessore Mola, compagno della Valente

E’ prossima l’iscrizione nel registro degli indagati di almeno tre persone. Entrano nel vivo le indagini sullo scandalo dei candidati a loro insaputa. Dai primi accertamenti del pm Stefania Buda, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, emerge che 8 documenti d’identità, su 9 casi finora accertati, sono stati falsificati. A breve gli inquirenti sentiranno i nove candidati e anche i responsabili delle liste, così come Gennaro Mola, compagno della deputata Pd Valeria Valente, indicato ai pm dall’avvocato Donatella Biondi – una dei nove ignari di essere in lista -come colui che distribuiva i moduli di rimborso elettorale. Valente scrive su Facebook: “Essendo passati 7 mesi dalla campagna elettorale, ed essendo il mio comitato ormai sciolto, è stato Gennaro, anche per le sue competenze professionali, ad occuparsi di incontrare ad uno ad uno i candidati nelle mie liste civiche, per consegnare loro il modulo prestampato sulla rendicontazione e dare indicazioni su come compilarlo, tra loro anche l’avvocato in questione. L’avvocato ha esposto a Gennaro il problema di essere candidata inconsapevole. Lui le ha detto che avrebbe cercato di raccogliere informazioni per aiutarla e che, nel caso, gliele avrebbe comunicate. Da allora non l’ha più sentita”. E Mola, ex assessore della giunta Iervolino, all’Ansa dichiara: “Io non avrei mai candidato qualcuno a sua insaputa, se avessi avuto problemi a riempire la lista avrei chiamato amici oppure avrei candidato i giovani che erano al comitato. Non so cosa sia accaduto”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest