L’Officina delle Culture, gestita da Resistenza Anticamorra, sorge in una scuola che era stata utilizzata per nascondere armi e poi dai tossicodipendenti. Adesso ci saranno laboratori di cinema, musica e una casa famiglia

NAPOLI – Si chiamava Gelsomina Verde e fu ammazzata nel corso della faida di Scampia per il suo legame con  un uomo che apparteneva ad uno dei due clan in guerra. Oggi, nel suo nome, in quello stesso quartiere ha preso vita l’Officina delle Culture un centro nato con l’obiettivo di offrire alternative ‘concrete’ ai minori, ma anche a detenuti che hanno misure diverse dalla detenzione. L’Officina, gestita dall’associazione ‘Resistenza Anticamorra’, con la collaborazione di altre otto associazioni, sorge in una ex scuola che, negli ultimi otto anni, è stata prima utilizzata dalla camorra per nascondere le armi e poi come ricovero abusivo di tossicodipendenti. L’idea – come spiegato da Ciro Corona, presidente di Resistenza Anticamorra – nasce sette anni fa, ma “la vecchia amministrazione non ci voleva affidare la struttura. Con la nuova amministrazione – ha aggiunto – abbiamo avuto le chiavi e grazie a una rete territoriale e a 700 volontari da tutta Italia, che hanno raccolto 45 bidoni di siringhe, oggi questa scuola rinasce con lo scopo di offrire opportunità e dare accoglienza”. Nel centro, accanto ai laboratori, nasceranno una scuola di cinematografia e di musica, ma anche una comunità alloggio per minori grazie a un protocollo con il Dipartimento di Giustizia minorile. A oggi manca la ristrutturazione di ulteriori mille metri quadri dove è intenzione dell’associazione realizzare un ristorante-pizzeria sociale dove i ragazzi delle comunità possano imparare il mestiere e ”scegliere se cambiare vita”. I lavori sono stati possibili grazie a 55mila euro di sponsorizzazioni private e a Coppa Adriatica che ha donato 30mila euro di attrezzature e, inoltre, confluiscono nell’Officina tutti i proventi e gli utili della vendemmia del bene confiscato di Chiaiano. ”I nostri sacrifici – ha detto Francesco Verde, fratello di Gelsomina – non sono stati vani. Mia sorella credeva che la cultura è riscatto e strumento per dare libertà alle persone. Qui – ha proseguito – si fa memoria, ma si dà anche agli altri la possibilità di poter scegliere perché la cultura rende liberi”. Alla realizzazione del progetto, hanno collaborato anche sette detenuti affidati all’associazione Resistenza Anticamorra e oggi uno di loro Raffaele ha sottoscritto il contratto per diventare socio lavoratore. ”La tappa di oggi – ha affermato il procuratore Antimafia Franco Roberti – è un tassello fondamentale. A Napoli è vero c’è la criminalità, ma c’è anche una realtà straordinaria che vuole riempire la vita di contenuti perché i presidi di legalità sono necessari, ma servono gli interventi. Quando andrò in pensione – ha concluso rivolgendosi ai volontari – metterò le mie competenze al servizio, chiamatemi io ci sarò”.

DE MAGISTRIS: ERO STATO DIFFIDATO DAL PARTECIPARE, MA QUESTA E’ INIZIATIVA MERITEVOLE

“Ero stato diffidato dal partecipare perché questo sarebbe un luogo abusivo e l’iniziativa non sarebbe meritevole. Noi invece la riteniamo altamente meritevole e siamo qui”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, durante l’inaugurazione dell’Officina delle culture ‘Gelsomina Verde’. Una ‘diffida’ – come spiegato dal sindaco – arrivata dal presidente della Municipalità Angelo Pisani che in una lettera ha interrogato il primo cittadino “sull’opportunità di partecipare – si legge – a una manifestazione organizzata in una ex scuola pubblica, data in gestione gratuitamente e senza alcuna gara da parte del Comune, con l’espressa indicazione di escludere preventivamente gli organi di governo della Municipalità”. Il sindaco de Magistris ha spiegato che l’iniziativa nasce dalla delibera comunale ‘Patto per Scampia’ con cui si intende “rendere protagonisti i cittadini di Scampia e le associazioni dando vita a una rete di collaborazione con l’amministrazione attraverso l’affidamento di spazi degradati”. “Oggi – ha affermato il sindaco – un luogo che è stato del degrado e della camorra diventa luogo dell’anticamorra, della resistenza, della buona politica ed è dedicato a Gelsomina Verde, vittima innocente”. Il sindaco ha preso l’impegno di far aprire al più presto il secondo piano dove sono allocate le cucine chiuse dalla Asl. “Io – ha concluso de Magistris – sarò con voi perché la follia che ci piace è quella di credere nelle cose quando tutti vanno contro”.

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