Scampia e Terra dei fuochi, da Boldrini le ennesime promesse di Stato – Video

Il presidente della Camera in visita nel quartiere della periferia nord. Gli incontri con gli abitanti delle Vele e con gli attivisti anti roghi: l’impegno, ancora una volta, di sollecitare il governo sui rispettivi dossier

NAPOLI – Primo comandamento: farò. “Farò quanto è nelle mie facoltà per mettervi in contatto con il Governo”, al comitato Vele. Secondo comandamento mi impegnerò. “Mi impegnerò a riportare la questione a Roma” alla associazione La Terra dei Fuochi. Sorrisi, promesse e buoni sentimenti a Scampia. La visita del presidente della Camera riesuma il copione di Stato infarcito di buoni propositi. Con gli abitanti delle Vele, nel corso della visita al centro sportivo gestito dall’Arci Scampia, Boldrini si fa strappare la promessa di girare al ministro Del Rio la richiesta un incontro a Roma. Il titolare delle Infrastrutture “conosce bene il progetto di riqualificazione del quartiere” ricorda il portavoce del Comitato, Vittorio Passeggio. Il progetto prevede l’abbattimento delle Vele, la ricollocazione degli abitanti, la realizzazione della sede della Città metropolitana di Napoli, da realizzare attraverso la sinergia tra Demanio, Governo e Comune di Napoli. Un libro dei sogni scritto da tempo, ma rimasto sulla carta. “La nostra preoccupazione – dice Passeggio – è che per motivi politici Napoli resti fuori dai flussi economici”. Motivi che forse riguardano il braccio di ferro su Bagnoli tra l’amministrazione comunale e Palazzo Chigi. Dal canto suo de Magistris tira dritto. “Scampia  – afferma il sindaco – è un quartiere che, con un movimento dal basso forte, si è riscattato. E’ questa la Napoli che vogliamo, quella che si sta riscattando da sola. Il governo dovrà accorgersene”. Per Palazzo San Giacomo al progetto “non servono molte risorse. Basta un ultimo scatto per poter scrivere una pagina storica per Scampia e la città”. L’auspicio è che il protocollo conclusivo possa essere firmato a gennaio. Boldrini ha anche ricevuto in forma privata gli attivisti della Terra dei fuochi, guidati da Angelo Ferrillo. Le hanno consegnato i loro dossier sui roghi tossici. Anche qui la promessa di informare l’esecutivo. E mentre Roma discute, la Terra dei fuochi ovviamente brucia.

 

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