Un indagato colpito da divieto di dimora. il sistema, secondo gli inquirenti, si strutturava nel modulo della vendita a chiamata e in una piazza di spaccio collocata presso alcuni negozi di cui è titolare uno degli indagati

SAN GIUSEPPE VESUVIANO – Sono 5 i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli ed eseguita dai poliziotti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, di cui 4 finiti in carcere (per uno degli indagati è scattato il divieto di dimora). Al centro dell’inchiesta un presunto giro di cocaina a San Giuseppe Vesuviano. Gli indagati devono rispondere  di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio: il sistema, secondo gli inquirenti, si strutturava nel modulo della vendita a chiamata e in una piazza di spaccio collocata presso alcuni negozi di cui è titolare uno degli indagati.

L’INDAGINE – Secondo gli investigatori, la banda incassava circa mille euro al giorno. Gli ordinativi dai clienti arrivavano attraverso schede telefoniche dedicate. Seppure residuale la vendita andava avanti anche in piazze di spaccio allestite in alcuni negozi riconducibili al presunto capo della banda, Patrizio Tortora. Le indagini hanno preso spunto dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Carmine Amoruso, ex affiliato al clan Giugliano di Poggiomarino e inserito nella famiglia camorristica dei Fabbrocino. Sono stati documentati almeno 130 cessioni di cocaina. Il provvedimento emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda anche un sequestro preventivo di alcune aziende riconducibili proprio a Tortora, a Terzigno e San Giuseppe Vesuviano, eseguito dalla guardia di finanza di Nola: lì, secondo gli inquirenti, si spacciava la droga. Sigilli anche per auto, moto, beni immobiliari e conti correnti riconducibili agli indagati.

GLI INDAGATI – In carcere sono finiti il titolare dei locali pubblici Patrizio Tortora, 46 anni, Giuseppe Mascolo, 27 anni, Nunzio Casillo, 52 anni, Gaetano Ferraro, 45 anni. Divieto di dimora nel Comune di Terzigno per Gennaro Malafronte, 37 anni