S.Maria Capua Vetere, sfogo del procuratore D’Amato: “Come fa lo Stato a pagare milioni ai Cosentino?”

Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, nella conferenza stampa dell’Anm l’aggiunto rispolvera la questione dell’affitto pagato alla famiglia dell’ex sottosegretario, condannato in primo grado per camorra, per alcuni uffici giudiziari del settore civile

“Come si fa ancora a pagare milioni di euro all’anno per immobili in affitto dove ci sono gli uffici giudiziari del Tribunale Civile di Santa Maria Capua Vetere alla famiglia Cosentino? Lo sanno tutti, e ciò è inconcepibile”. La storia non è nuova, ma viene rilanciata dalla denuncia di Antonio D’Amato, procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere e componente della Giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati di Napoli. Lo Stato paga il fitto di alcuni uffici giudiziari ad un fratello (estraneo ad indagini) dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica. Nel corso della conferenza indetta dall’Anm dopo l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, D’Amato denuncia: “Non dico una bugia e lo sanno tutti, alcuni uffici del settore civile sono in immobili privati e per quegli immobili lo Stato paga milioni di euro che finiscono nelle tasche della famiglia di Nicola Cosentino”. Le parole del procuratore aggiunto arrivano quando il discorso cade sull’emergenza strutturale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. “Si è parlato e si parla da tempo di risorse, che bisogna investire. Nel nostro Tribunale – aggiunge D’Amato – hanno già evacuato due piani perché inagibili”. Niente paura: ci sono i Cosentino.

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