Rifiuti, in 10mila sfilano a Napoli e lanciano sacchetti contro la Regione: “De Luca via”

Il corteo “Jatevenne” per chiedere le dimissioni del governatore dopo le inchieste sullo smaltimento illecito. E lui replica sprezzante: “Il biocidio questione di portata analoga al buco dell’ozono”

Sfilano in oltre 10mila, da tutta la Campania, per chiedere le dimissioni del governatore Vincenzo De Luca, dopo le inchieste sullo smaltimento illecito dei rifiuti. A Napoli il corteo “Jatevenne” si conclude con il lancio di decine di sacchetti contro Palazzo Santa Lucia. “Esiste in Campania un vero e proprio comitato criminale d’affari che – affermano i manifestanti – fa sedere allo stesso tavolo politici, imprenditori e camorristi per spartirsi i profitti che derivano dall’avvelenamento della nostra terra”. La protesta accusa l’amministrazione regionale “politicamente responsabile di questa e delle mille emergenze che affliggono la nostra regione, perché omertosa o ignara”. In prima fila ci sono i comitati della Terra dei fuochi della Rete Stop Biocidio. “Abbiamo voluto restituire alla Regione quello che ci è stato lasciato” dichiara chi scaglia i sacchetti di rifiuti. Durante la marcia non mancano insulti all’indirizzo del governatore, ma tutto si svolge senza tensioni. Ma a Napoli erano anni che tanta gente non manifestava per l’emergenza ambientale: il vento di protesta dalle urne si trasferisce nelle piazze.

 

DE LUCA: “BIOCIDIO COME BUCO NELL’OZONO” – Sui social arriva una replica sprezzante di De Luca, che bolla il biocidio come “questione di portata analoga al buco dell’ozono”. Cioè, come minimo controversa. E rivendica una svolta col passato. “Gli altri hanno accumulato le ecoballe, e noi le stiamo togliendo; gli altri – sostiene – prevedevano nuovi termovalorizzatori, noi li abbiamo eliminati; altri realizzavano discariche, noi le stiamo bonificando; altri ignoravano i controlli, noi monitoriamo terreni, falde acquifere ed emissioni atmosferiche con l’Istituto Zooprofilattico e l’Istituto Superiore della Sanità; altro contemplavano l’inquinamento, noi realizziamo reti fognarie e depurazione sul litorale domizio (Bandiera blu) e su tutta la fascia costiera; altri ignoravano i problemi della salute, noi attiviamo il Registro Tumori e avviamo gli screening oncologici; altri dormivano, noi diamo risorse ai comuni per incentivare la raccolta differenziata e per gli impianti di compostaggio. Si potrebbe continuare all’infinito”.

Ma il governatore dedica i suoi strali, anzitutto, al sindaco Luigi de Magistris e ad alcuni centri sociali come Insurgencia, tra i promotori della protesta e dei lancio di rifiuti contro di lui all’ospedale di Pozzuoli. “Era ora! Finalmente a Napoli una manifestazione di opposizione – ironizza –  Mi pare che vi siano tutte le ragioni. Le scarse risorse per le politiche sociali; i problemi per il trasporto scolastico dei bambini disabili; rari cantieri aperti, che durano in eterno; l’assenza di manutenzione stradale; la crisi grave del trasporto pubblico, con l’Anm portata al disastro; la raccolta differenziata al palo; briciole per il Teatro San Carlo e la cultura; tolleranza o inerzia irresponsabile verso ricorrenti episodi di violenza: tutto questo – e molto altro – è forse sullo sfondo, e all’attenzione vigile di chi manifesta”. “In conclusione, a chi manifesta per migliorare le condizioni di vita civile e l’ambiente – conclude De Luca -, tutta la nostra solidarietà e condivisione. A chi è impegnato nella rivoluzione delle chiacchiere; a chi è abituato a comportamenti incivili, a partire dal lancio dei rifiuti nell’ospedale di Pozzuoli occupato con violenza o dinanzi alle sedi istituzionali, ed è poi accolto amorevolmente – e “a gratis”, cioè a spese dei cittadini – in sedi pubbliche, il nostro saluto militante: “Hasta la victoria siempre”.


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