Rdc, il M5s campano contro La Stampa: “Reportage bufala, ecco le cifre vere”

L’inchiesta del quotidiano targato Agnelli-De Benedetti: “A Pomigliano 12mila percettori su 39mila abitanti”. Ciarambino: “Smontiamo pezzo per pezzo tutte le balle riportate al solo fine di screditare la misura”

Pomigliano D’Arco, città di Luigi Di Maio, capitale italiana del Reddito di cittadinanza: quasi un terzo degli abitanti sarebbe beneficiario. Un’enormità da Bengodi del welfare state, roba che nemmeno in Scandinavia. Il quale Rdc, del resto, sarebbe un gran fallimento: in 6 mesi, nessuna offerta di lavoro ai percettori pomiglianesi. Il quadro allarmante emerge dal reportage de La Stampa, gruppo editoriale Gedi, quello degli Agnelli e dei De Benedetti. Ma il M5s campano non ci sta, numeri alla mano: “È una bufala”. Sui social, la capogruppo regionale Valeria Ciarambino cerca di confutare le cifre del quotidiano.
“I dati riportati non sono corretti – scrive – procediamo con ordine e smontiamo pezzo per pezzo tutte le balle riportate al solo fine di screditare questa misura”. Ciarambino afferma: “Il Sindaco di Pomigliano, avversario politico e detrattore del Movimento 5 stelle, intervistato racconta di essersi rivolto all’Inail per avere informazioni, ma l’Inail non c’entra niente con il Reddito di cittadinanza e il risultato è una montagna di bufale…”. Tanto per cominciare, “i 12 mila percettori del reddito di cittadinanza registrati al Centro per l’Impiego di Pomigliano d’Arco si riferiscono ai comuni di: Pomigliano d’Arco, Acerra, Casalnuovo, Castello di Cisterna, Sant’Anastasia e Volla. Quindi i 12 mila percettori sono da rapportare alla popolazione totale dei 6 comuni che è di circa 208 mila abitanti e non solo del Comune di Pomigliano”. Per Ciarambino “ne consegue che i percettori di reddito di cittadinanza registrati al cpi di Pomigliano d’Arco sono circa il 6% della popolazione. Dispiace che chi scrive di politiche del lavoro e di un tema così delicato non abbia avuto l’accortezza di chiedere quali comuni siano serviti dal Cpi di Pomigliano d’Arco o di fare una semplice ricerca su internet dove si evince chiaramente il bacino d’utenza dei Cpi in Campania”. Un’altra contestazione è rivolta alla presunta assenza di norme attuative, altra zavorra del Rdc. “Non è vero – dice la capogruppo dei 5 stelle – che mancano ancora i decreti per i progetti di pubblica utilità che i comuni possono attivare! La normativa per i progetti utili alla collettività dei comuni è stata firmata dal Ministro il 22 ottobre scorso, e non è di nuovo l’Inail l’ente preposto all’attivazione dei Puc!”. Ciarambino, poi, rileva: “Anche sui navigator in Campania si riporta una notizia ormai superata. La Regione Campania ha dato il via libera all’avvio delle attività dei navigator il 17 ottobre scorso”. E infine, l’ultimo dato contestato dai pentastellati: “Si riporta erroneamente che in Campania ci siano già 654 precari di Anpal Servizi che lavorano nei centri per l’Impiego. Anche in questo caso c’è un problema di numeri. I precari di Anpal Servizi che lavorano nei centri per l’Impiego sono 54 e non 654”. Ma alla Stampa piace fare le cose in grande.

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