Quarto, M5S espelle sindaco ribelle Capuozzo: “Gravi violazioni, non siamo un Pd qualsiasi”

Il blog di Grillo annuncia la cacciata del primo cittadino, che non aveva accettato la richiesta di dimissioni a seguito della presunta estorsione nei suoi confronti

MILANO – Scontata, scontatissima l’espulsione del sindaco, che non aveva subito raccolto l’invito a dimettersi di Beppe Grillo e del “direttorio” a 5 stelle. E ora il blog del comico ufficializza la decisione. “Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal Movimento 5 Stelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il Movimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi”. Così si conclude la vicenda politica nata a margine dell’inchiesta che sta mettendo sottosopra l’amministrazione grillina di Quarto, primo comune in Campania a guida M5S. Nessun commento finora dal sindaco espulso.
AL SINDACO FATALE LA MANCATA DENUNCIA – Il blog di Beppe Grillo annuncia la decisione con un post. All’attacco, vengono riportate alcune intercettazioni contenute nel decreto della Dda di Napoli che ha disposto le perquisizioni al comune e in casa di Rosa Capuozzo, oltre che del capogruppo M5S in consiglio comunale, Alessandro Nicolais (entrambi non indagati). Per il movimento, dalle conversazioni emerge che il sindaco non ha denunciato le intimidazioni volte a stabilire un controllo sulla gestione amministrativa e sulle scelte urbanistiche. Una debolezza fatale, agli occhi di Grillo e del “direttorio”. “L’urbanistica e lavori pubblici oltre al PUC (Piano urbanistico comunale, ndr): queste sono le tre cose a cui mira e sta sclerando e sta facendo sclerare, perché scalcia scalcia ma non sta ottenendo niente, ricatta ricatta ma non ottiene niente perché io vado come un muro, non me ne frega più niente ormai”. “Io ho lottato per… con minacce per la casa… io ho detto… ma smantellatemi questa cazzo di casa, non faccio un passo indietro, ho subito minacce per qualsiasi cosa”. “Queste sono le parole  – si legge sul blog – del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, intercettata, rispettivamente, il 24 novembre e il 16 dicembre 2015, in colloqui telefonici con i consiglieri comunali Concetta Aprile e Alessandro Nicolais. La camorra a Quarto ha perso, perché non è riuscita a incidere in alcun modo sull’amministrazione e tutte le richieste pervenute sono state rimandate indietro duramente. Ma dalle parole di Rosa Capuozzo è evidente che si è trattato di un caso di ricatto da parte dell’ex consigliere Giovanni De Robbio, al contrario di quanto da lei stessa sostenuto nelle sue dichiarazioni pubbliche e di quanto riferito ai membri del M5S nei diversi incontri avuti, in cui ha parlato di semplici pressioni politiche”. La premessa serve ad argomentare l’espulsione, senza farsi mancare una stoccata al Pd, il partito che, più di tutti, ha scatenato una campagna d’attacco mediatico contro il M5S.

“È dovere di un sindaco del MoVimento 5 stelle  – ricorda il blog – denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve. Perché noi siamo geneticamente diversi dai partiti che invece di sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, come fatto a Quarto, la fa accomodare e sedere al proprio tavolo per spartirsi la torta. E la nostra differenza sta proprio nel non predicarla solamente, l’onestà, ma nell’applicarla giornalmente. Come diceva Paolo Borsellino in riferimento alla necessaria pulizia da fare all’interno dei partiti, non bisogna soltanto essere onesti, “ma apparire onesti”, al di fuori di ogni dubbio e al di sopra di ogni sospetto.” “Per queste ragioni – sentenzia Grillo – Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal MoVimento 5 Stelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il MoVimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi”.

 

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