Primarie, il Pd assolve Borriello e Cierro. Bassolino furente: “Decisione irresponsabile”

La commissione di garanzia decide per il non luogo a procedere nei confronti dei due esponenti sotto accusa per aver consegnato l’euro necessario al voto ad alcuni elettori. L’ex governatore: “L’assoluzione è la coerente conclusione di una indegna vicenda. Un regalo alle altre forze politiche”

La commissione di garanzia del Pd napoletano ha deciso a maggioranza e il non luogo a procedere ha prevalso per 3 voti a 2, con un astenuto. Archiviate le posizioni di Antonio Borriello e Gennaro Cierro per i fatti delle primarie del 6 marzo a Napoli. I due esponenti del Partito democratico erano stati ripresi nel video di Fanpage relativo a quanto accaduto all’esterno di alcuni seggi. Borriello è consigliere comunale Cierro, consigliere nella sesta municipalità. Furente Bassolino, che sulle immagini aveva basato i ricorsi contro il risultato delle urne. “L’assoluzione, a maggioranza, delle persone filmate mentre distribuivano soldi fuori ai seggi – scrive sui social l’ex governatore – è la coerente conclusione di una indegna vicenda. È autolesionismo irresponsabile e un regalo alle altre forze politiche. È mancato solo un pubblico elogio ma il premio verrà con le candidature”.

 

 

LA COMMISSIONE: “PRESTARE MONETE NON E’ VIETATO” – Il prestito di monete non è illegittimo. E’ la valutazione prevalsa nella commissione di garanzia del Pd, nel decidere l’archiviazione del procedimento. Un orientamento nel solco di quanto affermato dalla commissione di garanzia nazionale nell’esame del ricorso di Bassolino. Borriello e Cierro restano nel Partito Democratico e potranno candidarsi alle prossime elezioni amministrative. Per l’archiviazione hanno votato Adele Cristiano, Giosuè De Rosa e Nicola Castaldo. Il presidente della commissione Massimo Carrano aveva chiesto 9 mesi di sospensione per i due, trovando però favorevole soltanto Enzo Serio. Astenuto Tommaso Nugnes. Nel caso di Borriello si è ritenuto che abbia prestato l’euro occorrente a votare “a un amico di lunga data, per consentire alla moglie di votare, visto che quest’ultima voleva farlo”.  Cierro ha riferito alla commissione di aver consegnato “due monete da 50 centesimi ciascuna al figlio di due persone conosciute, di cui fornisce le generalità, poiché il ragazzo ne era sprovvisto, precisando inoltre di non aver mai dato alcuna banconota da 10 euro e negando che la voce che menziona i dieci euro fosse la sua”.

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