Il corpo di Giovanni Sarno scoperto da una nipote
Sono entrati in casa mentre dormiva e lo hanno ammazzato nel sonno. Giovanni Sarno (e non Giuseppe come riferito in precedenza), 63 anni, fratello del boss Carmine è stato ucciso nella sua casa in via De Meis a Ponticelli, con due colpi alla testa. Poco dopo ignoti hanno citofonato a casa dei parenti dell’uomo, annunciandone la morte, intorno alle quattro del mattino. Una nipote è andata a controllare e ha trovato il cadavere. Sul caso indaga la polizia. Contro Giovanni Sarno sono stati sparati 4-5 colpi di pistola, sicuramente un revolver, visto che a terra non sono stati trovati bossoli. L’uomo era invalido e viveva in un “basso” con la porta sempre aperta e in condizioni di indigenza. I fratelli, elementi di vertice del clan Sarno, hanno iniziato a collaborare con la giustizia nel 2009 e gli investigatori non escludono che l’omicidio possa ricondursi a una vendetta. Giovanni Sarno aveva precedenti che risalgono agli anni Novanta per associazione a delinquere, rapina e omicidio. Da quanto si apprende negli ultimi tempi, per problemi di alcol, viveva prevalentemente nella sua abitazione, aiutato dai parenti. Il pm Henry John Woodcock ha disposto il sequestro della salma e l’autopsia.
LE INDAGINI – Secondo quanto emerso dalle prime indagini della Squadra Mobile, da un paio di giorni Giovanni Sarno non si vedeva in giro. Gli agenti hanno ascoltato testimoni e visionato i sistemi di videosorveglianza della zona. Gli inquirenti non escludono che ad avvertire la famiglia Sarno possa essere stato proprio chi l’ha ucciso. La vitima spesso lasciava la porta del basso aperta: qualcuno che lo conosceva potrebbe essere entrato per vedere come stava e potrebbe, quindi, averla trovata esanime nel letto. Giovanni Sarno conduceva una vita quasi da barbone. Usciva poco, di solito per recarsi in un bar vicino alla sua abitazione dove beveva e acquistava la birra che poi si portava anche a casa.