Mazzette e appalti per i rifiuti: a Maddaloni arrestati sindaco, assessore e consiglieri

Nei guai Rosa De Lucia, il primo cittadino che subì minacce e aggressioni da alcuni lavoratori

Aveva subito in passato minacce da lavoratori e riceveva una sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Ma samattina il sindaco del Comune casertano di Maddaloni, Rosa De Lucia è stata arrestata dai carabinieri questa mattina con altri amministratori comunali ed un imprenditore nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per vari reati tra cui la corruzione e il peculato. Il primo cittadino di Forza Italia è accusato di tangenti per affidare il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Oltre al sindaco in carcere è finito l’imprenditore Alberto Di Nardi. Ai domiciliari l’assessore Cecilia D’Anna e i consiglieri comunali Giancarlo Vigliotta e Giuseppina Pascarella. I Carabinieri hanno notificato inoltre due avvisi di garanzia, uno dei quali a Bartolomeo Vinciguerra, comandante della Polizia municipale di Maddaloni.

 

 

L’INDAGINE – Secondo gli inquirenti, per almeno due anni il sindaco Rosa De Lucia avrebbe intascato 10mila euro mensili dall’imprenditore dei rifiuti Alberto Di Nardi cui avrebbe garantito proroghe trimestrali alla sua azienda che effettuava il servizio di raccolta rifiuti. Ma anche somme singole per viaggi all’estero e per arredare casa. Una corruzione sistemica – ha commentato il procuratore aggiunto Carlo Fucci – che ricorda la tangentopoli casertana del 1992″. “Di Nardi – scrive il Gip Sergio Enea – era un bancomat per la De Lucia”. Tra i presunti benefit per De Lucia, elencati nell’ordinanza del gip: spese per acquistare l’arredamento della casa; ma anche 500 euro per la manifestazione “Stop femminicidio” e 5mila euro per la realizzazione di luminarie in via Napoli a Maddaloni.  Il sindaco si sarebbe speso in prima persona con il responsabile del servizio Ambiente ed Ecologia del Comune per ottenere l’annullamento di alcune sanzioni irrogate alla DHI per inadempimenti contrattuali. E De Lucia ha indetto la gara per l’appalto del servizio dopo una serie di proroghe ritenute illegittime solo dietro insistenza della prefettura di Caserta: per gli inquirenti avrebbe preteso una tangente di 1,2 milioni di euro, per fare pressione sul responsabile dell’ufficio tecnico affinché modificasse i criteri di scelta da inserire nel bando. Gli incontri tra imprenditore e primo cittadino sarebbero avvenuti per la maggior parte in casa della madre del sindaco oppure presso il centro culturale di Cecilia D’Anna, l’assessore pure destinatario di un provvedimento restrittivo con cui De Lucia aveva una relazione stretta. In una conversazione si parlerebbe della necessità di corrispondere ad alcuni consiglieri comunale “riottosi o poblematici” 7 mila euro.

 

Di peculato, invece, deve rispondere il comandante della Polizia Locale Bartolomeo Vinciguerra, accusato di essersi recato, con auto di servizio, su indicazione della De Lucia, in Calabria per prendere Vigliotta che era in vacanza e accompagnarlo in comune a Maddaloni dove era in corso un’importante seduta consiliare e il sindaco aveva bisogno della sua presenza. L’indagine è partita nel giugno scorso dopo la denuncia di un altro imprenditore della zona che opera nel settore rifiuti e che aveva denunciato ai carabinieri che il sindaco De Lucia lo aveva avvicinato chiedendo denaro. Di Nardi aveva ottenuto dal 2011 al 2015 proroghe trimestrali in modo che la Procura reputa illegittimo per un importo di spesa di 423 mila euro mensili a carico del Comune. L’imprenditore, per i favori ricevuti, sarebbe diventato una sorta di “bancomat” per il sindaco. Tra gli episodi di presunta corruzione, anche l’assunzione presso la Intergair – altra società di Di Nardi – del fratello di un consigliere comunale. L’imprenditore avrebbe anche finanziato più volte la campagna elettorale del primo cittadino, con le sponsorizzazioni pagate per varie manifestazioni. A Di Nardi sono stati sequestrati circa 600 mila euro, ovvero l’ammontare del profitto derivante dal servizio svolto a Maddaloni attraverso il metodo corruttivo.

 

LE MINACCE AL SINDACO –  Nel febbraio dello scorso anno una telefonata giunta al Commissariato della Polizia di Stato di Maddaloni avvertiva che “stasera per il sindaco fa caldo”; scattò subito l’allarme in quanto De Lucia già tempo prima era stata minacciata, anche personalmente, da alcuni lavoratori, uno dei quali, ex dipendente di una ditta che in passato aveva gestito alcune attività al cimitero comunale, la minacciò di morte aggredendola negli uffici del Municipio.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest