La Dda di Salerno aveva presentato ricorso contro il rigetto da parte del gip salernitano delle misure cautelari richieste per l’ex sindaco di Pagani e l’ex consigliere provinciale Massimo D’Onofrio

SALERNO –  I provvedimenti sono sospesi in attesa dell’esito di un ricorso in Cassazione presentato dagli indagati, ma ora rischia l’arresto-bis il consigliere regionale Alberico Gambino (nella foto), ex sindaco forzista di Pagani. E con lui l’ex consigliere provinciale Massimo D’Onofrio. Il tribunale del Riesame di Salerno ha infatti accolto la richiesta di arresto presentata dai pm Rosa Volpe e Vincenzo Montemurro, nell’ambito dell’inchiesta “Criniera” su intrecci tra politica e camorra nell’agro nocerino-sarnese. Lo scorso dicembre, l’indagine era sfociata nella emissione di 8 ordinanze di custodia cautelare, ma il gip aveva rigettato quelle richiste dalla Dda di Salerno per Gambino e D’Onofrio. I pm Rosa Volpe e Vincenzo Montemurro però si sono visti accogliere il ricorso presentato al Riesame. L’inchiesta ruota intorno al clan Fezza-D’Auria Petrosino e agli interessi in diverse società di trasporti e di trasformazione di prodotti ortofrutticoli tra Pagani e San Marzano sul Sarno. Non mancano presunti voti di scambio. L’arresto di Gambino e D’Onofrio non è esecutivo perché pende un ricorso degli indagati in Cassazione che sarà discusso nei prossimi mesi.

 

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