Nunzio Annunziata accusato di aver ucciso ieri la donna a colpi di pistola
POGGIOMARINO – La caccia all’uomo è durata tutta la notte ed è culminata con la cattura avvenuta all’alba. E’ stato caturato dai carabinieri Nunzio Annunziata, presunto assassino di Enza Avino, uccisa ieri a colpi di arma da fuoco a Terzigno. L’uomo è stato preso a Poggiomarino.
LA CATTURA – Annunziata è stato bloccato nei pressi di una scuola dai carabinieri del gruppo di Torre Annunziata. Un militare lo ha riconosciuto in strada proprio da un carabiniere. Il ricercato ha tentato una disperata fuga a piedi per infilarsi sotto un’auto parcheggiata vicino all’istituto, a quell’ora ancora chiuso. Si è però arresto all’arrivo dei rinforzi. Non era armato. L’attività dei carabinieri si è concentrata sulle persone che l’uomo poteva conoscere, a cominciare dai familiari. Annunziata è ora rinchiuso nella camere di sicurezza dei carabinieri di Terzigno a disposizione del pm della Procura di Nola. Non è stata ancora trovata la pistola con la quale avrebbe sparato contro Vincenza Avino.
ARRESTATO E LIBERATO A LUGLIO – Annunziata era stato arrestato il 10 luglio scorso per stalking contro la vittima e posto successivamente ai domiciliari. Dopo 13 giorni il Riesame lo aveva rimesso in libertà, traumtando la misura cautelare detentiva in quella attenuata del divieto di avvicinarsi alla donna. La 36enne per sfuggire alla persecuzione dell’ex si era registrata con un profilo falso su Facebook. Secondo quanto riferiscono i carabinieri, la giovane era andata poi in vacanza con la madre in Calabria ma avrebbe continuato a subire atti persecutori. – “Ha una personalità violenta e insofferente al rispetto delle regole del vivere civile” scrisse a luglio scorso il giudice per le indagini preliminari di Nola, Martino Aurigemma, su Nunzio Annunziata. “Un comportamento che ha assunto i caratteri della vera e propria persecuzione, determinando nella persona offesa un perdurante stato di ansia e paura, inducendola a cambiare le proprie abitudini di vita ed ingenerando in lei un più che giustificato timore per la propria incolumità”, aggiungeva il giudice. Il primo maggio scorso da ubriaco si era arrampicato fino all’appartamento di Enza al terzo piano e provò a gettarla dal giù dal balcone. Un altro episodio dieci giorni dopo alla caserma dei carabinieri di Terzigno: lì Annunziata la rincorse prendendola a calci. Ma non fu ritenuto abbastanza per tenerlo agli arresti.
ANNUNZIATA NON RISPONDE – Interrogato dal gip, Annunziata oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Resta in carcere con l’accusa di omicidio volontario.