Napoli, Venere degli stracci: ‘no al carcere’ per il senza tetto. Presidio di lotta a piazza Municipio

La petizione ha raccolto finora 5.085 firme e oltre 450 commenti

Scarcerare subito Simone Isaia, il 32enne senza tetto, accusato dell’incendio dell’opera ‘La Venere degli stracci‘ di Michelangelo Pistoletto, che era stata posta in piazza Municipio.

A un mese esatto dal rogo, per chiedere che il giovane lasci il carcere di Poggioreale per essere curato in strutture adatte, si è tenuto oggi un presidio di lotta proprio davanti ‘allo scheletro’ dell’opera

L’iniziativa è stata organizzata dopo la promozione di una petizione che ha raccolto 5.085 firme e oltre 450 commenti.

A promuovere le azioni di lotta e di sensibilizzazione Iod Edizioni e l’associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli.

La petizione nasce dalla volontà di volere ristabilire un equilibrio tra quanto accaduto, che è grave, e il disagio mentale e sociale di Simone e di tanti giovani – ha spiegato Pasquale Testa, di Iod Edizioni, in occasione del sit-in in piazza Municipio – Abbiamo notato che nell’immediato, nei primi quindi giorni dopo l’incendio, l’opinione pubblica era molto arrabbiata rispetto alla figuraccia fatta dalla città di Napoli davanti al mondo intero ma questo ha fatto dimenticare la persona che c’era dietro al dramma, la sua condizione di vita, di povertà, di disagio mentale”.

Secondo i numeri forniti, a Napoli ci sono ben 2mila persone, “soprattutto giovani”, che vivono per strada, senza dimora, senza avere da mangiare, senza i bisogni primari.


Vogliamo porre – ha concluso Testa – il tema dei senza tetto, dei giovani che in questa città, come in tutte le grandi città, possono trovarsi all’improvviso nel mondo degli invisibili e Simone è esempio di questa realtà

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