Napoli, troppi incidenti sul lavoro nei cantieri EAV: grave un operaio di 22 anni

Il giovane dipendente della ditta Cipa subappalto dell’impresa Pizzarotti è ricoverato all’Ospedale del Mare: si è ferito a causa di un ugello saltato nei pressi della macchina perforatrice durante le iniezioni di cemento delle perforazioni in calotta/fronte.

Grave incidente sul lavoro in un cantiere dell’Ente Autonomo Volturno per il raddoppio del traforo della Circumvesuviana tra la stazione di via Nocera e Castellammare di Stabia.

Un operaio di 22 anni della ditta Cipa, subappaltatrice dell’impresa Pizzaotti si è ferito a causa di un ugello saltato nei pressi della macchina perforatrice durante le iniezioni di cemento delle perforazioni in calotta/fronte. Le condizioni dell’operaio, un 22enne siciliano, sono gravi. Il giovane è stato trasportato d’urgenza all’Unità Cardiovascolare dell’Ospedale del Mare di Napoli, dove è in prognosi riservata per gravissime ferite a una gamba e a una mano.

Sul cantiere sono giunti gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia per effettuare tutti i rilievi del caso. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta e potrebbe essere necessario il sequestro del cantiere per effettuare tutti gli accertamenti.

Non vi è stata una esplosione ma è saltato un ugello da una tubazione che iniettava miscela cementizia a pressione: si è rotto un tubo dell’aria compressa che essendo compressa fa il botto. La gamba e la mano sono state colpite dal getto di acqua e cemento a pressione fuoriuscito dall’ ugello saltato, simile al getto di acqua a pressione di una idropulitrice. Questo dalle prime ricostruzioni” – spiega l’Eav.

E’ il secondo incidente sul lavoro in un cantiere EAV nell’arco di 15 giorni. Lo scorso 5 ottobre a Napoli nel cantiere costruenda tratta metropolitana Piscinola-Capodichino è morto un operaio di 60 anni investito da un furgoncino in retromarcia.

Sull’incidente è intervenuto il segretario generale della Fillea Cgil di Napoli, Giuseppe Mele. “Continua senza sosta la scia di incidenti gravi e mortali sui cantieri edili, oggi l’ennesimo. Sta diventando insopportabile la strage che sta colpendo l’edilizia e più in generale tutto il mondo del lavoro. Se alla dignità del lavoro non affianchiamo un serio perimetro sulla sicurezza, dalla formazione continua e costante ad una cultura del lavoro, dove sicuro non vuol dire costo, è chiaro che perdiamo tutti, su tutti i lavoratori e ciò è insopportabile” – afferma Mele
La sicurezza – aggiunge Mele – deve essere patrimonio dell’intera filiera edile fino giù ai singoli sub appalti, con una continua vigilanza. Crediamo che non sia più rinviabile un immediato tavolo di confronto con le istituzioni competenti”.

Emerge un dato di fatto, una situazione da non sottovalutare: troppi morti nei cantieri dell’Eav, azienda pubblica regionale che svolgendo il ruolo di ente appaltante dei lavori dovrebbe scrupolosamente vigilare sui cantieri affinchè siano rispettate le normative vigenti che tutelano la prevenzione, la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Sorgono spontanee alcune domande semplici semplici: dov’era il preposto di cantiere, la figura che sovrintende l’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive sulla sicurezza ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori? Dov’era il dirigente addetto alla sicurezza? Dov’era il responsabile del servizio di prevenzione e protezione(RSPP)? Dov’era l’addetto al servizio di prevenzione e protezione? Dov’era il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza? Tutte figure professionali previste dalle vigenti leggi sulla sicurezza sul lavoro.

Ciro Crescentini


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