Napoli, Tar boccia 4 liste collegate a Maresca: la morte della democrazia. Migliaia di elettori diserteranno le urne

Il magistrato candidato sindaco: “la forma non può vincere sulla sostanza. Si sta consumando un vero e proprio esproprio della sovranità popolare”. Accolto il ricorso per la lista “Alessandra Clemente sindaco”

Il Tar della Campania ha respinto i ricorsi presentati contro l’esclusione di quattro liste, tutte collegate al candidato sindaco di centrodestra Catello Maresca, dalla competizione elettorale per le amministrative del 3 e 4 ottobre a Napoli. Si tratta di ‘Prima Napoli’, lista di riferimento della Lega, di ‘Movimento Quattro Zampe Partito Animalista’ e delle due civiche espressione del candidato sindaco ‘Catello Maresca’ e ‘Progetto per Napoli – Catello Maresca Sindaco per Napoli’. Ora i candidati delle liste civiche di Maresca e della Lega possono solo sperare nel ricorso al Consiglio di Stato. Accolto invece il ricorso per la lista “Alessandra Clemente sindaco” dell’ex assessore di De Magistris

L’esclusione delle liste, eliminerà il voto di centinaia di migliaia di Napoletani che non sentendosi rappresentati diserteranno le urne e non esprimeranno il proprio voto. Tantissimi potrebbero esprimere un voto di protesta in favore del candidato sindaco Antonio Bassolino che continua ad accumulare consensi. L’ex sindaco potrebbe addirittura sfidare al ballottaggio il candidato della coalizione giallo-rosa Gaetano Manfredi, ottenere voti trasversali e ottenere una clamorosa vittoria.

La bocciatura delle liste potrebbe far saltare le candidature a consiglieri di Pietro Diodato, Roberto Ionta, Daniela Villani, Gianluca Muscettola, Claudio Salvia, Roberto Cuciniello e Giuliana Covella.

Duro il commento di Catello Maresca: “Una scandalosa decisione politica che sancisce la morte della democrazia: la forma non può vincere sulla sostanza. Si sta consumando un vero e proprio esproprio della sovranità popolare. Così si mette seriamente a rischio il diritto- dovere di migliaia di cittadini di esprimere il proprio voto – hasottolineato Maresca –  Andremo fino al Consiglio di Stato per far valere le nostre legittime aspirazioni a vivere in un paese democratico, lo facciamo per i napoletani e per tutelare la nostra squadra di uomini e donne di valore pronti a rimboccarsi le maniche per il futuro di Napoli. Sia chiaro che non rinunceremo ai nostri simboli e a fare campagna elettorale. Su questa storia di esclusione delle nostre liste è necessario fare chiarezza”.

 Il post su Facebook di Raffaele Ambrosino, ex capogruppo comunale di Forza Italia, invece, è un siluro. Ambrosino solleva molti dubbi sulla redazione delle liste ventilando un sorta di sabotaggio: “Liste: nomi e cognomi accanto a numeri, firme, apparentamenti più documenti di identità e certificati elettorali. Tutta roba semplice semplice. Ma non è che qualcuno all’interno lo abbia fatto apposta? E se effettivamente ci fosse del dolo per favorire altri?”

Nel frattempo Alessandra Clemente ha espresso una grande soddisfazione: la lista era stata sospesa per un errore formale. Tornano quindi 3 le liste a sostegno della sua candidatura: oltre ad ‘Alessandra Clemente sindaco’ partecipano alla competizione elettorale la lista ‘Napoli 2030’ e Potere al Popolo.

Non avevo dubbi. Conosco a uno a uno le candidate e i candidati che sono venuti in comitato a sottoscrivere la candidatura. Sono la mia forza, la nostra forza. E saranno, non appena ci insedieremo a Palazzo San Giacomo, la forza della città” – ha dichiarato Clemente.

CiCre

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