Napoli, stasera Giuseppe non tornerà a casa: è morto di lavoro nel cantiere della Metropolitana

Ennesimo omicidio bianco

Un altro operaio edile è morto sul lavoro. E’ successo a Napoli, nel cantiere per la realizzazione della linea 1 della metropolitana a Secondigliano, quartiere nord di Napoli. Opera pubblica. Ente appaltante, il Comune di Napoli.

Secondo le prime notizie, Giuseppe Egizio di 60 anni sarebbe stato investito da un camion in retromarcia questa mattina alle 6. Inutili i soccorsi, l’uomo è morto sul colpo.

Sul mortale incidente sul lavoro sono in corso indagini della Polizia di stato coordinate dalla Peocura. Ad intervenire sul luogo della tragedia sono state le volanti dell’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli. 

Puntuali le retoriche dichiarazioni dei sindacalisti di turno, il vittimismo e il piagnisteo delle associazioni padronali. Una cosa è certa. Questa sera un operaio non tornerà a casa, non vedrà più la sua famiglia. Non è morto per fatalità. È una vittima di un sistema di organizzazione del lavoro che mette al centro il profitto non gli uomini e le donne.

Alcune domande semplici semplici sorgono spontanee: dov’era il preposto di cantiere, la figura che sovrintende l’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive sulla sicurezza ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori? Dov’era il dirigente addetto alla sicurezza? Dov’era il responsabile del servizio di prevenzione e protezione(RSPP)? Dov’era l’addetto al servizio di prevenzione e protezione? Dov’era il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza? Tutte figure professionali previste dalle vigenti leggi sulla sicurezza sul lavoro.

CiCre

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