
La mamma di Giovanbattista Cutolo ricevuta a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, quello alla Giustizia Andrea Ostellari e Antonio Sangermano, capo dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità
Circa 500 persone, tra le quali moltissimi ragazzi, hanno partecipato alla manifestazione a Roma per Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso per futili motivi lo scorso 31 agosto a Napoli e per tutte le vittime innocenti della criminalità.
La marcia è partita da piazza della Repubblica. Alla manifestazione hanno partecipato il deputato dell’Alleanza verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli e don Antonio Coluccia.
Al termine della manifestazione Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo, ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, quello alla Giustizia Andrea Ostellari e Antonio Sangermano, capo dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità.
“Mi hanno promesso che sicuramente la pena per il killer di mio figlio, come per tutti gli altri minori autori di crimini efferati, verrà scontata, e sarà non di quelle che dopo pochi anni te li trovi fuori – ha detto – Si sono presi l’impegno su una legge che verrà chiamata Giovanbattista Cutolo“.
“Abbiamo incontrato il sottosegretario Mantovano, quello alla giustizia Ostellari, e il dottor Antonio Sangermano – ha raccontato la madre del giovane – È andata molto bene perché innanzitutto ci hanno ascoltato e, rispetto ad argomenti così ostici come la giustizia minorile, che è un elefante nella stanza, abbiamo cercato di trovare dei punti in comune affinché la morte di mio figlio non sia una morte senza senso, ma che serva invece a riformare delle cose che sono veramente ingiuste in questa legge attuale”.
“Rispetto a tutte le difficoltà che abbiamo con la Corte dei Conti e con l’Europa, loro si sono mostrati molto vicini nel fare delle riforme su alcuni punti – ha aggiunto Daniela Di Maggio – Si sono presi l’impegno e sarà anche una legge che verrà chiamata Giovanbattista Cutolo. Siamo usciti quindi abbastanza contenti. Non dico supercontenti, perché quello che io vorrei è una cosa talmente gigante che dovremmo veramente fare i conti con l’Europa, e diventa troppo difficile. Ma quello che mi hanno promesso, e su cui si impegneranno, è che sicuramente la pena per il killer di mio figlio, così come per tutti gli altri minori che commettono crimini efferati, sarà sicuramente una pena che verrà scontata, e non di quelle che poi dopo pochi anni tre li trovi fuori”.
Secondo la donna, “siamo in un sistema paese in cui rieducare e portare delle strategie riabilitative è fondamentale. Nel caso del killer di mio figlio sicuramente deve avere una pena esemplare perché ha commesso davvero un crimine disgustosamente efferato, non da minore. Per questo – ha concluso – bisogna fare dei tavoli continui per capire quale è il concetto di minore e di pena. Intanto io ho iniziato una battaglia, perché già aprire un tema a livello nazionale che arriva a livello europeo non è cosa da poco”.