Nella zona ora manca l’energia elettrica e i carabinieri stanno facendo evacuare numerosi nuclei familiari che abitano nelle palazzine circostanti.
Cento evacuati, una persona intossicata: è il bilancio, provvisorio, di un incendio scoppiato a Napoli in un magazzino di giocattoli della ditta Gerardi & Fortuna che si trova nei pressi di via Caduti di Nassiriya, vicino alla caserma dei carabinieri di via Cavalleggeri, nel quartiere di Fuorigrotta. Al momento – riferiscono gli stessi carabinieri – all’origine del rogo ci sarebbero cause accidentali. I vigili del fuoco sono al lavoro già da un’ora.
Nella zona ora manca l’energia elettrica e i carabinieri stanno facendo evacuare numerosi nuclei familiari che abitano nelle palazzine circostanti. Una lunga colonna di fumo si leva in cielo, visibile anche in lontananza. E l’odore acre generato dalla plastica in fiamme è molto forte. I vigili del fuoco hanno difficoltà a estinguere le fiamme che stanno minacciando anche qualche palazzina circostante. Gli sfollati, un centinaio circa, sono stati accolti dalla parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria. Sul posto personale del 118, Vigili del Fuoco, carabinieri e polizia municipale a gestire le conseguenze sul traffico in una arteria dalla viabilità intensa.
Aggiornamento delle 13.10 – Solo a una parte delle circa cento persone che stamattina, a Napoli, sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, è stato consentito di rientrare dopo che i vigili del fuoco hanno spento le fiamme dopo diverse ore di lavoro. Gli edifici adiacenti e sovrastanti infatti, sono a rischio e necessitano di controlli più accurati. In sostanza bisognerà attendere ancora. Ma anche tra coloro a cui è stato concesso il rientro in casa c’è qualcuno che ha preferito rimanere in strada: “La corrente elettrica è tornata – dice Giuseppe, pensionato di quasi 77 anni – ma il caldo mi costringe a tenere le finestre aperte e il fumo e l’odore acre della plastica bruciata non mi fanno respirare. Andrò da mio figlio, nel frattempo. Chissà che fine faranno quelli che abitano nelle palazzine vicine al deposito”.
(Seguiranno aggiornamenti)