Falsa la notizia che si perderebbero 50 mila posti di lavoro
Pd, Forza Italia, Lega, Confindustria, Costruttori, Cgil, Cisl e Uil dell’edilizia, tutti insieme appassionatamente in favore del Treno dell’Alta Velocità Torino Lione. Un potentato. Un potentato in favore di un’opera inutile che costa 20 miliardi di euro, un prezzo enorme per la collettività. Risorse dei contribuenti italiani ed europei. Con la stessa cifra si possono costruire 2500 scuole antisismiche per 2,5 milioni di alunni. E poi sono un sacco di opere come la Roma-Pescara, la Napoli-Bari, la Catania-Palermo, la manutenzione delle reti idriche, il rifacimento di fogne, il riassetto idrogeologico. Opere che andrebbero realizzate velocemente. I cantieri vanno aperti per le opere che servono, utili per i cittadini. Sia sul versante dell’utilità sociale che su quello della crescita occupazionale, la nuova linea ferroviaria Torino-Lione non è un affare per la collettività. L’affare è per il “partito dei costruttori” e dei loro sponsor politici. Tra l’altro, non è stato scavato nemmeno un centimetro per il tunnel transfrontaliero. L’Alta Velocità non crea molti posti di lavoro. Falsa la notizia che si perderebbero 50 mila posti di lavoro con l’annullamento dell’opera. La società italo-francese Telt incaricata di realizzare l’opera spiega che attualmente “sul cantiere italiano si contano una decina di lavoratori, operai perlopiù”. 530 operai sono impegnati in Francia, nel cantiere francese dove la fresa ha scavato 26 chilometri. Altri 280 in ufficio. Una decina, come detto, sono al cantiere di Chiomonte, dove locavo deve ancora partire e al momento sono impiegati operai per la manutenzione e transizione del cantiere a quello del cunicolo esplorativo, nell’opera di studio del terreno della zona e lo scavo vero e proprio del tunnel di base.