Napoli, il Comune affida l’assistenza degli alunni disabili alle sedicenti Coop ‘rosse’ e demansiona 266 operatori

Nell’occhio del ciclone un accordo sottoscritto tra il governo cittadino, Napoli Servizi e alcuni sindacati consociativi. Dura protesta dei lavoratori

L’amministrazione comunale di Napoli continua ad assumere decisioni che smantellano sostanzialmente i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Da lunedì prossimo, 266 operatori dell’azienda partecipata Napoli Servizi non presteranno assistenza 1000 alunni portatori di handicap presso 230 istituti scolastici statali e 36 plessi scolastici comunali. Immediata la reazione dei lavoratori. Occupata la stanza dell’assessore comunale alle politiche sociali Luca Trapanese, promosso un presidio di lotta davanti Palazzo San Giacomo. La protesta si allarga. Scendono in campo anche i genitori degli alunni portatori di handicap.

I lavoratori e le lavoratrici contestano uno scellerato accordo-capestro sottoscritto tra il governo cittadino di Palazzo San Giacomo, l’azienda partecipata e i delegati aziendali dei sindacati confederali di categoria consociativi (compresi alcuni sindacati di base e autonomi).

Sospesa sostanzialmente la commessa dell’assistenza specialistica che garantisce il supporto degli studenti portatori di handicap, relegando in un ruolo marginale 266 lavoratori dotati di competenze professionali, di aggiornamento formativo acquisiti sul campo. L’amministrazione comunale, Napoli Servizi e alcuni sindacati avrebbero deciso di trasformare in bidelli 266 professionisti, una sorta di demansionamento e affidare la commessa dell’assistenza specialistica ad una rete di cooperative sedicenti rosse, vicine politicamente ad alcuni consiglieri e assessori comunali.

Annamaria Castellano

Negli ultimi mesi, le sedicenti cooperative rosse avrebbero formato 800 persone – molti di loro elettori di alcuni consiglieri comunali – mettendoli nelle condizioni di acquisire il titolo di studio di Assistente all’autonomia e alla comunicazione(Asacom), titolo, guarda caso, richiesto proprio come requisito per gestire la commessa finora affidata a Napoli Servizi.

Imbarazzanti le giustificazioni dell’amministrazione comunale di Napoli: “La decisione – spiegano da Palazzo San Giacomo – è in realtà la conseguenza di modifiche normative che impongono l’impiego di personale con una formazione più specifica”

La domanda sorge spontanea: perchè Napoli Servizi, il Comune di Napoli e i sindacati non si sono attivate per promuovere corsi di aggiornamento professionale per mettere in condizioni i 266 operatori di Napoli Servizi di acquisire il titolo di studio di Assistente all’autonomia e alla comunicazione(Asacom)?

L’azienda pubblica Napoli Servizi preferisce solo attivarsi nella presentazione di querele temerarie per condizionare i giornalisti e questo giornale indipendente? Un inaudito attacco alla libertà di stampa.

Noi non molleremo – assicura Annamaria Castellano, combattiva delegata sindacale del comparto scuola Osa di Napoli Servizi – attiveremo azioni sindacali e anche legali. Non consentiremo demansionamenti e attacchi offensivi alla nostra professionalità”

Ciro Crescentini

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