Napoli, i candidati sindaci si pronuncino sul ciclo idrico integrato

Riceviamo e pubblichiamo

Un impegno per i candidati a Sindaco di Napoli, fare presto e bene su acqua fogne e depurazione. Gli spunti e le riflessioni sulla stampa cittadina in procinto del voto, sono un invito a parlare di temi concreti su cui i Candidati a Sindaco di Napoli devono rispondere, dando slancio e prospettiva ad una città che appare ferma e piegata su se stessa. E farlo senza dimenticare di dare impulsi nuovi all’intera area Metropolitana lavorando non a piani strategici che sanno di ordinaria amministrazione, ma a recuperare ritardi, inefficienze  e cattive gestione che inchiodano in coda alla “locomotiva Italia ”  la nostra realtà .

Bisogna invece far leva  sulla ricchezza e le opportunità  di sviluppo che si possono cogliere superando inefficienze e pigrizie delle istituzioni, mettendo insieme territori ad una scala più ampia, per migliorare i servizi  e le infrastrutture. Uno di questi servizi è certamente quello della gestione del Ciclo Idrico Integrato che con le sue annose criticità, dovute allo spreco della risorsa acqua con le perdite da reti colabrodo, e le gestioni a dir poco lacunose di reti fognarie e impianti di depurazione, necessità di una attenzione e iniziativa anche ai fini di un recupero ambientale e di legalità dopo gli scandali recentemente venuti alla luce in particolare sul depuratore di Napoli-Est ,ma anche per quanto è emerso in occasione del tentativo di affidare a società chiacchierate la gestione delle risorse idriche in alcuni comuni del Distretto di Napoli.

C’è bisogno su questo tema di una accelerazione di quanto si sta preparando con una troppo lenta  iniziativa dell’ Ente Idrico Campano per adeguare il Ciclo Idrico  a leggi Nazionali e a quanto previsto dalla legge regionale 15/2015 , che a valle di un piano D’ambito Regionale in via di approvazione  prevede una gestore unico nel Distretto-Napoli che oltre al capoluogo che ha un suo gestore ABC, contempla altri 31 comuni , alcuni dei quali vere città medie, Giugliano, Pozzuoli, Arzano, Mugnano, Marano, Quarto che operano in house  non avendo un gestore affidato, con criticità notevoli con un insufficiente servizio per i cittadini, per la qualità della risorsa idrica erogata e senza quella Sicurezza Ambientale del sistema fognario e depurativo che impongono le norme Nazionali ed Europee.

Una grave penalizzazione per questi ritardi rischia di venire anche dai criteri di finanziamento che Governo e Ministero per la Transizione Ecologica stanno stabilendo che allo stato senza modifiche terranno fuori non solo i Comuni che da soli non potranno ottenerli ma anche ABC-Napoli Azienda Speciale che pur gestendo un acquedotto da 150 anni non è ritenuto un soggetto adeguato a gestire fondi strutturali cosi come prevede il PNRR. Un danno enorme che vorrà dire che i finanziamenti per la ristrutturazioni delle reti colabrodo molto forti nel Distretto-Napoli, in Campania e nel Mezzoggiorno si possono fare solo agendo sulla tariffa e quindi sui cittadini.

Su questo devono impegnarsi i Candidati a Sindaco andando ben oltre la insufficiente declamazione di un principio sacrosanto di gestione pubblica del ciclo idrico ,ma costruendo in concreto le sinergie tra la rete dei comuni per una società pubblica di gestione idrica del Distretto Napoli che possa contare sulla capacita’ e la  storia dell’acquedotto napoletano e delle sue competenze tecniche di riconosciuto prestigio .  

Salvatore Parisi   Membro Comitato Esecutivo  Ente Idrico Campano

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