
Il programma Mediaset parla delle guerre di camorra e delle paranze di giovanissimi che terrorizzano centro antico e periferie. Molti insorgono per l’ennesimo quadro devastante della città, emerso anche dalla lunga intervista a ragazzi travisati da una calzamaglia che parlano delle loro imprese criminali
Le guerre di camorra, i morti ammazzati a ritmo impressionante, le “stese” dei nuovi guappi per incutere terrore. Ci sono tutti gli ingredienti per cucinare un altro film dell’orrore su Napoli, nel servizio delle Iene andato in onda stasera su Italia 1 e intitolato Baby Boss: il Far West di Napoli. Un video realizzato da Giulio Golia che ha già scatenato polemiche sui social. Sono intervistati alcuni giovani presentati come malviventi della periferia nord, travisati da una calzamaglia. E proprio sulla testimonianza dell’ennesima “paranza di bimbi” si concentrano le accuse. Alcuni spettatori dubitano delle parole di quei ragazzi che parlano tranquillamente di rapine, sparatorie e pestaggi, pure di anziani, allo scopo di “ottenere rispetto”. A parlare è anche padre Alex Zanotelli, prete missionario alla Sanità, che denuncia la “bomba sociale” di Napoli, chiede un Piano Marshall per il centro antico e le periferie, ma anche ai napoletani di “alzare la testa e dire basta”. Alcuni residenti delle zone a rischio descrivono la paura quotidiana: “Si muore perché ti tagliano la strada, per una stronzata”. Tutto reale: ma l’immagine devastante della città fa insorgere molti.