Napoli, è un caso la delibera per il no al referendum. Panini: “Attacchi immotivati, ecco perché”

Vespaio di polemiche sul provvedimento approvato 40 giorni fa. L’assessore al Lavoro: “Dichiarazioni improvvisate da politici e rappresentanti delle istituzioni.  Su proposte che ritiene di particolare interesse, l’amministrazione diventa soggetto attivo: ovvero organizza punti specifici di informazione e di raccolta firme”

A pochi giorni dal ballottaggio diventa un caso la delibera con cui la giunta comunale di Napoli si schiera per il no al referendum costituzionale e aderisce alle consultazioni per i temi sociali come l’articolo 18. Un atto approvato oltre un mese fa, anticipato ieri da ildesk.it. All’attacco dell’amministrazione va subito Valeria Valente, fresca di sconfitta al primo turno, bollando la scelta come “sbagliata e del tutto inopportuna”. Una replica alle critiche che si susseguono arriva da Enrico Panini, assessore al Lavoro, autore della proposta di delibera in tandem con l’ex assessore Alessandra Clemente.

 

PANINI: “DICHIARAZIONI IMPROVVISATE DA POLITICI” – “In merito all’attenzione che ha prodotto la decisione della Giunta comunale di Napoli – adottata con una delibera risalente ad oltre 40 giorni – di farsi parte attiva nel sostenere l’indizione di diversi quesiti referendari, circa la quale abbiamo registrato improvvisate dichiarazioni di uomini politici e di rappresentanti delle istituzioni, riteniamo utile intervenire perché sulle scelte di fondo è bene essere chiari”. Panini spiega che la giunta de Magistris “ha una consolidata tradizione in base alla quale, nel garantire comunque a tutti i cittadini di poter sostenere il loro orientamento circa la promozione di referendum o di proposte di legge, su proposte che ritiene di particolare interesse, diventa soggetto attivo: ovvero organizza punti specifici di informazione e di raccolta firme. Lo abbiamo fatto – afferma – a sostegno di una proposta di legge nazionale di contrasto al caro assicurazioni, per l’introduzione del reddito di cittadinanza mediante il sostegno ad una proposta di legge regionale, lo stiamo facendo per le proposte referendarie relative a scuola, lavoro, temi sociali, Costituzione e sistema elettorale sulle quali riteniamo necessario che i cittadini siano messi nelle condizioni di esprimere il loro orientamento, qualunque esso sia. E questa è una forma alta di rispetto del ruolo delle istituzioni, ovvero il favorire il pronunciamento dei cittadini e, contemporaneamente, dichiarare come la si pensa a fronte di temi di valore fondamentale”.

“Noi  – aggiunge l’assessore – pensiamo che esprimersi circa alcune norme introdotte di recente per la scuola pubblica (quale è il finanziamento delle famiglie alle private); modificare in parti consistenti la normativa sul jobs act (es.: l’abuso dei vaucher), dire no agli inceneritori, difendere le coste dalle trivellazioni, difendere l’acqua pubblica, dire no alle modifiche alla Costituzione e al legame fra queste e le modifiche del sistema elettorale sia importante e, per altro, molto di quanto richiesto dalle proposte di Referendum è coerente con la prassi amministrativa della Giunta ed è patrimonio di cinque anni di amministrazione.  Spacciarla come una battaglia contro persone non rende merito né alla verità né alla responsabilità di chi fa certe affermazioni”.

“Di ogni nostra decisione  – conclude Panini – abbiamo dato ampia e tempestiva notizia ai mezzi di informazione e ai cittadini senza mai mescolare, noi come i promotori dei quesiti, il versante abrogativo con i temi della campagna elettorale”.

(Foto Enrico Panini/Fb)

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