Napoli, 2 mila in piazza contro la manovra economica del governo Meloni

Alte adesioni allo sciopero

Oltre 2 mila lavoratori hanno partecipato in piazza del Plebiscito a Napoli alla manifestazione indetta dalla Cgil a sostegno dello sciopero di otto ore contro la manovre di bilancio varata dal Governo. Uno sciopero che ha registrato una forte adesione fra i lavoratori dei principali comparti produttivi, dalla sanità ai trasporti e dire no alla manovra di bilancio varata dal Governo.

Davanti alla sede della Prefettura, lavoratori di molte categorie provenienti da tutta la Campania hanno gridato slogan contro il governo e le sue scelte economiche. Gli interventi sono stati aperti da Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania. A seguire, i delegati che rappresentano le vertenze più significative.

La manifestazione di lotta è stata conclusa dalla segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David.

La Cgil – ha detto Re David – è in piazza da una settimana, oggi è l’ultimo giorno e ci sono manifestazioni importanti in molte città. Noi pensiamo che questa manovra sia sbagliata, com’era sbagliata quella dell’anno scorso del governo Draghi. Esattamente un anno fa eravamo in piazza per lo sciopero generale”.

E’ una manovra che – secondo Re David – non risponde alle esigenze di questo Paese, delle persone che lavorano, che vogliono lavorare e che per vivere hanno bisogno di lavorare. E’ una manovra che non dà  risposte sul salario, in una fase in cui l’inflazione galoppa, in particolare quest’anno per gli effetti dell’energia, non dà  risposte sul lavoro, è contro i poveri, taglia il reddito di cittadinanza prima di creare il lavoro, toglie soldi al Mezzogiorno”. “La mancanza di investimenti in politiche industriali per il Sud – ha concluso Re David – rappresenta un segnale molto preciso. Quindi è una manovra che aumenta le diseguaglianze”.

Alla protesta ha aderito in media il 50 per cento del comparto metalmeccanico, aggregando in piazza alcune delle principali vertenze del lavoro aperte in Campania, una su tutte quella di Jabil. Nel trasporto pubblico braccia incrociate per il 40% del personale Anm, l’azienda di trasporto pubblico cittadino. Mobilitazione anche nella scuola, nei servizi e nel commercio contro una manovra che secondo i sindacati va corretta per le politiche industriali, la riforma del fisco, le famiglie e i pensionati

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