Litiga e spara in discoteca a Villa Literno, arrestato ras della paranza dei bimbi

Sono 3 le ordinanze di custodia cautelare eseguite nei confronti di indagati detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata ed esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico

La ricostruzione degli investigatori parte da una lite per futili motivi nella discoteca Millennium di Villa Literno, nel Casertano, sfociata negli spari all’interno del locale. Secondo i carabinieri, uno dei tre prese la pistola lasciata in auto e iniziò a sparare, scatenando il panico tra i presenti. I militari di Casal di Principe hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari a tre giovani. L’ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Napoli nord. La scena venne ripresa dal sistema di videosorveglianza della discoteca. I tre indagati (due erano già in carcere, l’ultimo, che era in libertà, è finito ai domiciliari) sono accusati, a vario titolo, di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata e esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico.  A fare fuoco sarebbe stato Antonio Napoletano, 19 anni, ritenuto esponente di spicco del clan Sibillo-Giuliano di Forcella, la paranza dei bimbi protagonista della faida al centro storico dell’ultimo ann. Napoletano fu arrestato cinque giorni dopo quell’episodio ed è tuttora detenuto nel carcere di Secondigliano. Con lui c’erano Salvatore Cacace, 26 anni, e Fabio Rivieccio, 25 anni, anche questo detenuto ad Arienzo. Erano andati tutti e tre a bordo di una Smart alle 2 del mattino dell’11 ottobre 2015 a ballare al ‘Millenium’ di Villa Literno, nascondendo la pistola, come mostrano le immagini delle telecamere, nell’auto appena parcheggiata. Circa un’ora dopo, Napoletano sarebbe uscito dal locale, avrebbe recuperato dall’abitacolo della Smart, infrangendo il vetro, la pistola, e sarebbe tornato dentro la discoteca. Qui il proprietario venne minacciato, alcune persone del suo staff picchiate, e il 19enne avrebbe sparato ad altezza uomo contro il muro e poi altri colpi in aria, prima che il terzetto fuggisse. I militari dell’arma non sono riusciti a chiarire il movente della lite, se fosse uno spintone sulla pista da ballo oppure una questione di ragazze. Quando le forze dell’ordine arrivarono nel locale erano andati via sia il terzetto oggi destinatario di misure cautelari, che il gruppo antagonista.

 

 

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