Infiltrazioni dei Casalesi al Comune di Grazzanise: 8 arresti, anche l’ex sindaco Parente

Tra i destinatari dell’ordinanza cautelare un imprenditore già arrestato nell’ambito dell’inchiesta su appalti e camorra al Comune di Santa Maria Capua Vetere

I carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, hanno arrestato nella provincia di Caserta 8 persone, di cui 6 portate in carcere e 2 messe ai domiciliari. Tra loro l’ex sindaco e l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Grazzanise e alcuni imprenditori casertani.

L’INDAGINE: LAVORI AL COLLETTORE FOGNARIO NEL MIRINO – Prima dell’arresto di stamani era già stato coinvolto in inchieste di camorra in quanto accusato di essersi recato nel 2009 in Austria per visitare il boss Michele Zagaria durante la latitanza. Fu anche condannato a due anni di carcere per favoreggiamento aggravato. Enrico Parente, medico, ex sindaco di Grazzanise, è stato arrestato dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nell’amministrazione del Comune casertano. Nel mirino degli inquirenti i lavori per la realizzazione del collettore fognario, che sarebbero andati a ditte collegate al clan camorristico.

Le indagini sono partite da un atto intimidatorio avvenuto nel dicembre 2008 ai danni di Parente, a quell’epoca sindaco. L’evolversi delle indagini – insieme con spunti offerti da collaboratori di giustizia e grazie agli esiti dei lavori della Commissione di accesso sul comune di Grazzanise, sciolto per infiltrazione mafiosa – hanno permesso di ricostruire un “rilevante quadro probatorio – affermano i magistrati – in merito a plurimi episodi di turbativa di gare seguite dal comune di Grazzanise, aggiudicate a soggetti legati alla criminalità organizzata e, in particolare, al clan dei Casalesi fazione Schiavone”.  Per gli inquirenti sarebbero stati i due fratelli Nicola e Francesco Madonna e un imprenditore – in qualità di referenti del clan dei Casalesi e, in particolare, legati a Nicola Schiavone e ai fratelli Pasquale e Roberto Vargas – ad aggiudicarsi, con l’aiuto di Parente, un appalto di oltre 3 milioni di euro per la realizzazione del collettore fognario . Nell’ordinanza di custodia cautelare il Gip spiega anche che sarebbero state varie le gare oggetto di turbativa bandite dal comune di Grazzanise, contesto da cui si evince un quadro di società fittiziamente intestate a prestanomi ma, in realtà, gestite da soggetti legati ai Casalesi.

Il gip ha disposto i domiciliari per l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Grazzanise, Maurizio Malena, e per l’imprenditore Carlo Noviello. L’ente fu anche sciolto per infiltrazioni camorristiche nel 2013 dopo che emersero i legami tra Parente e il boss Michele Zagaria. L’indagine è stata stata alimentata dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia della fazione Schiavone come Roberto Vargas e dagli accertamenti compiuti dalla Commissione d’Accesso inviata dalla prefettura che, analizzando gli atti della gare d’appalto, ha scoperto numerose irregolarità e condotte illecite.

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