Incidenti stradali, più morti e feriti in provincia di Napoli: piste ciclabili sotto accusa

Cresce il numero di sinistri, decessi e ferimenti in Campania. Costo sociale: 1,1 miliardi di euro, 188 euro pro capite. In controtendenza il comune di Napoli, ma c’è l’allarme per bici normali ed elettriche

Incidenti stradali, aumentano sinistri e morti in provincia di Napoli, dove però calano i feriti. Un allarme esteso a tutta la Campania. Scendono, invece, gli indici di mortalità e gravità nel comune di Napoli. I numeri sono stati diffusi dall’Istat in occasione del seminario intitolato “Gli incidenti stradali in Campania nel 2017″, tenuto in prefettura. L’allarme, tuttavia, è relativo ai ciclomotori, ma anche alle biciclette. A rischio sono anzitutto quelle a pedalata assistita, ossia le bici elettriche. E sotto accusa finiscono le piste ciclabili. ” C’è un aumento di incidenti per ciclomotori e velocipedi, nel caso specifico biciclette con pedalata assistita – spiegano dall’area comunicazione dell’Istat.- Dall’entrata in vigore della pedalata assistita, si registra un notevole aumento dell’incidentalità, anzitutto perché non esistono piste ciclabili nel territorio campano e nella città metropolitana di Napoli, compreso il comune capoluogo. Pur avendo identificato alcune zone ad isola pedonale o una semi-area ciclabile, ci sono momenti in cui purtroppo si interrompono e si vanno a inserire in aree a traffico intenso, e proprio in quelle circostanze avvengono tali incidenti, che hanno portato anche a vittime”. I ricercatori rammentano che i sinistri hanno interessato pure strade del centro cittadino, come via Caracciolo, o a quelle dove si registra una consueta incidentalità riferità all’alta velocità, all’alcol e all’uso dei telefonini”. Vita durissima per i ciclisti, dunque. Ma la prima causa degli incidenti “è la distrazione – affermano dall’istituto di statistica – avvenuta anche per incidenti con camion, ad esempio sull’asse mediano, le statali e le provinciali”.

 

Nell’area metropolitana di Napoli sono 5.265 (+2,4%) gli incidenti nel 2017, 95 (+4,4%) i morti e 7.325 (-0,7%) i feriti. In provincia di Salerno gli incidenti sono 2.492 (+3,1%), i decessi 54 (+11%), i ferimenti 3.918 (+,3%). Male anche Caserta, dove crescono gli incidenti (1.403, +4,9), i morti (67,+9,8) e i feriti (2.263, +1,1). Dati in chiaroscuro per l’Irpinia, dove c’è una forte contrazione di incidenti (443, -21,5) e feriti (739,-19,7), ma un balzo dei decessi (16, +14,3). Meglio il Sannio: si rileva un calo di sinistri 319 (-0,9) e morti (10,-28,6), a fronte tuttavia di un aumento di feriti (525,+3,8). Nel 2017 in Campania si verificano 9.922 incidenti stradali, causa di 242 decessi 14.770 ferimenti. Rispetto al 2016, salgono sia gli incidenti (+1,5%) che il numero di vittime della strada (+11%), con variazioni percentuali superiori a quelle rilevate nell’intero Paese, dove si registra un calo degli incidenti (-0,5%) ed un aumento dei morti (2,9%); invece il numero di feriti si riduce dello 0,9%, poco meno della media nazionale (-1%). Tra il 2016 e il 2017 l’indice di lesività diminuisce lievemente, da poco più di 152 feriti ogni 100 incidenti a circa 149; l’indice di mortalità aumenta invece da 2,2 a 2,4 decessi ogni 100 incidenti e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) passa da 1,4 a 1,6. La pericolosità rimane alta lungo le strade statali 7 (Appia), 162 NC (Asse mediano), 145 (Sorrentina) e 18 (Tirrenica inferiore) e nei comuni a nord di Napoli fino al litorale casertano. Gli indici di mortalità e gravità variano di pochi punti decimali sia nel complesso della Città Metropolitana (in aumento, rispettivamente 1,8 e 1,3) che nel comune capoluogo (in diminuzione, 1,1 e 0,8).

 

 

DOVE E QUANDO AVVENGONO GLI INCIDENTI – Nel 2017 il maggior numero di incidenti in Campania (7.512, il 75,7% del totale) avviene sulle strade urbane, provocando 112 morti (46,3% del totale) e 10.763 feriti (72,9%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano del 2,5% in ambito urbano e dello 0,3% sulle autostrade, mentre
diminuiscono del 2,6% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle strade extraurbane (5,9 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,2 ogni 100). Più della metà dei sinistri stradali (54,4%) avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 24,2% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (9,2%) e in curva (8,5%). Lungo le strade extraurbane il 22% degli incidenti si verifica in curva, il 9,5% in corrispondenza di un incrocio.
Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra maggio e settembre si contano 4.510 incidenti (il 45,5% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subìto lesioni 6.717 persone (45,5%) e 124 sono decedute (51,2%, Figura 5). Oltre il 77% degli incidenti ha luogo tra le 7 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati (5,1 morti ogni 100 incidenti) nella fasce orarie tra le 3 e le 4 e tra le 6 e le 7, e 4,8 tra le 23 e le 24, con valori superiori alla media giornaliera (2,4). L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 3,9 decessi ogni 100 incidenti. I valori massimi della mortalità sono stati raggiunti nelle notti del venerdì (9) e del sabato (5,8) lungo i tratti di strada extraurbani. In queste due notti si concentra il 39,5% degli incidenti notturni, il 41% delle vittime e il 41,4% dei feriti.

I COSTI SOCIALI – I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito delle conseguenze di un incidente stradale. Nel 2017 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in oltre 17 miliardi di euro per l’intero territorio
nazionale (287,8 euro pro capite) e circa 1,1 miliardi di euro (188 euro pro capite) in Campania; la regione incide per il 6,3% sul totale nazionale

 

GLI IMPEGNI CON L’EUROPA: CAMPANIA IN AFFANNO – I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili.
Nella regione Campania, nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si riducono del 28,9%, meno della media nazionale (-42,0%); nel periodo 2010-2017 si registrano variazioni, rispettivamente di -4,7% e -17,9%. Sempre fra 2010 e 2017 l’indice di mortalità sul territorio regionale è aumentato leggermente da 2,3 a 2,4 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale rimane inalterato (1,9). In Campania, nel 2017, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), deceduti in incidente stradale, è però inferiore alla media nazionale (43,8% contro 45,2%), con la differenza più ampia fatta registrare dagli ultrasessantaquattrenni (Campania 30,6%, Italia 32,8%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è superiore nel 2017 a quello nazionale (56,2% contro 49,8%). Tuttavia, negli ultimi otto anni (2010-2017) l’incidenza di pedoni deceduti cresce molto di più in Campania (da 12,2% a 21,9%) che nel resto del Paese (da 15,1% a 17,8%).

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