Incendio cabina elettrica a Fuorigrotta, arrivano sei grossi generatori. Consigliera Muscarà: “gravissime responsabilità Asl che non controllano rispetto sicurezza”

Enel distribuzione ha rialimentato l’Ospedale San Paolo

L’esplosione della cabina di trasformazione Enel ubicata a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta ha prodotto molti danni e disagi. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato con urgenza il centro coordinamento soccorsi. Nel frattempo, Enel distribuzione ha rialimentato l’Ospedale San Paolo e sta facendo arrivare anche grandi Power Station(grossi generatori di energia elettrica) per assicurare la fornitura dell’energia elettrica. In particolare, sono state richieste 6 power station delle quali la prima è già in corso di installazione e consentirà a breve di far scendere ulteriormente il numero dei clienti senza energia elettrica.


Intanto, i tecnici stanno lavorando per assicura la progressiva rialimentazione della rete. Un lavoro, fanno sapere fonti di Enel, che proseguirà ad oltranza finché tutto il servizio elettrico nelle zone di Fuorigrotta, Agnano e Soccavo non sarà rialimentato 

Sul gravissimo incidente è intervenuta la consigliera regionale indipendente Maria Muscarà.Ennesimo disastro, dopo quello di Calenzano, oggi è Napoli a essere colpita nel cuore. Questi eventi non sono casuali, ma il tragico risultato di un sistema che ignora la prevenzione e la sicurezza”. Così, in una nota Muscarà.


La consigliera ricorda “come, appena pochi giorni fa, avesse sollevato il caso dell’incidente avvenuto a Calenzano, in Toscana, dove un altro impianto pericoloso aveva messo a rischio la vita dei cittadini”.È gravissimo che, nonostante l’approvazione all’unanimità della mia mozione sulla sicurezza degli impianti pericolosi in Campania, nulla sia stato fatto per attuarla. La mozione chiedeva l’istituzione di un ufficio regionale per la sicurezza degli impianti elettrici, con personale tecnico delle Asl dedicato a controlli sistematici. Eppure, l’ufficio non è mai stato creato”, sottolinea Muscarà.

Secondo la consigliera, l’assenza di un sistema di controllo efficace e l’apertura di impianti senza omologazioni adeguate sono il risultato di un sistema politico che ostacola la prevenzione: “Le Asl ignorano spesso i loro obblighi, e il consenso politico prevale sulla sicurezza. Questo espone lavoratori e cittadini a rischi inaccettabili”. Muscarà conclude con un appello alla Giunta regionale: “Non possiamo permettere che mozioni approvate rimangano lettera morta. La sicurezza non è negoziabile. Serve immediatamente l’istituzione dell’ufficio per i controlli sugli impianti pericolosi, perché tragedie come quella di oggi non si ripetano mai più”. La consigliera invita “tutti i cittadini a non abbassare la guardia e a chiedere risposte chiare e interventi concreti da parte delle istituzioni”.

CiCre

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