In ricordo di un giovane eroe, da oggi a Napoli c’è Largo Maurizio Estate

Largo Vetriera a Chiaia assume il nome del 22enne trucidato in quel punto il 17 maggio 1993, per aver sventato la rapina ad un cliente dell’autolavaggio di famiglia. Il sindaco de Magistris ringrazia i familiari della vittima: “Un esempio di virtù civica, non hanno trasformato il dolore in odio, ma in sete di giustizia”

A Napoli si può essere uccisi per non essersi piegati all’indifferenza. Successe 25 anni fa a Maurizio Estate, freddato da due rapinatori per aver sventato la rapina ai danni di un cliente dell’autolavaggio di famiglia. Da oggi Largo Vetriera, quartiere Chiaia, assume il nome di Largo Maurizio Estate, in ricordo del giovane ammazzato per rappresaglia il 17 maggio 1993, in quel punto preciso. Alla cerimonia di intitolazione erano presenti autorità, associazioni e cittadini. “Maurizio – afferma il sindaco Luigi de Magistris – è stato tanto ricordato in questi anni, con una piazza a Scampia e tante altre iniziative, però mancava il largo Maurizio Estate nel luogo in cui venticinque anni fa è stato barbaramente trucidato. Oggi si colma un ulteriore passaggio di memoria che mancava, ed è quello che serve per sconfiggere il crimine di ogni specie, l’unità delle forze in campo”. Il sindaco ringrazia la famiglia Estate: “Un esempio di virtù civica della nostra città, persone che non hanno trasformato il dolore in rancore, il dolore in abbandono, il dolore in odio, ma in sete di giustizia, in vita e in protagonismo civico per il riscatto della città. E’ il modo migliore per ricordare Maurizio”. Il nipote Davide Estate, impegnato nell’associazionismo, ricorda: “Avevo 12 anni e sapevo solo piangere. Poi ho visto il lavoro delle associazioni e delle istituzioni per fare in modo che Maurizio rivivesse sul territorio e la presenza oggi di tanta gente è un messaggio alla città che mi fa dire che anche gli indifferenti presto si uniranno a noi per una Napoli libera dalla camorra”. L’assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente, lancia un appello ai cittadini, sulla scia dell’esempio di Maurizio Estate: “No al silenzio prudente”. Per il presidente della I municipalità, Francesco de Giovanni, “Maurizio Estate è stato un vero eroe”. Al giovane, nel 1993, il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, conferì la medaglia d’oro al valor civile

 

COSA ACCADDE IL 17 MAGGIO 1993 – Il 17 maggio 1993 un cliente appena uscito dall’autolavaggio degli Estate viene bloccato da due giovani rapinatori  a bordo di un motorino, intenzionati a portargli via l’orologio. Uno è armato di pistola.  Giuseppe, il padre di Maurizio, se ne accorge ed inizia ad urlare. Maurizio, sentendo le urla, interviene inseguendo i malviventi e costringendoli alla fuga. Uno dei due rapinatori lo apostrofa: “Bastardo, dovevi farti i fatti tuoi”. Mezz’ora dopo si presenta in quel luogo un giovane con il viso coperto da passamontagna che inizia a sparare a raffica, colpendo al petto il 22enne,  che muore tra le braccia del genitore. E’ stata una barbara esecuzione. Dopo una notte di latitanza il 17enne Luigi Ragosta si costituisce per l’omicidio. Il giorno dopo, nelle Marche, gli investigatori fermano anche il suo complice: è Giacomo Bendinelli, ha 19 anni, c’era lui alla guida della Vespa che aveva fatto per due volte irruzione dell’autolavaggio. Nel maggio 1994 Ragosta viene condannato a 21 anni di reclusione, in appello la pena scenderà a 20 anni e sei mesi. Al complice maggiorenne viene riservato un trattamento più duro: 24 anni di galera, confermati nei successivi gradi di giudizio. Oggi sono entrambi liberi gli assassini di Maurizio Estate

 

(Foto Ufficio stampa Comune di Napoli)

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