Vescovo di Acerra:”Sarà Pasqua quando ci saranno più scuole e meno  sale da gioco”

Su termovalorizzatore ‘deficit democrazia e grandi bugie’ 

Sarà Pasqua anche “quando le scuole, le biblioteche, i centri musicali e sportivi saranno più numerosi delle sale da gioco in questa città; quando i mafiosi e i mercanti di veleni e di droga si pentiranno; quando i giovani non dovranno più emigrare; quando non moriranno e non si ammaleranno più bambini“. La mattina di Pasqua in Cattedrale, il vescovo di Acerra, in provincia di Napoli, ha esortato i fedeli a non perdere la speranza: “Noi siamo una città crocifissa che anela a risorgere”. Una “povera e sfortunata città dove ancora oggi si continua a parlare di quarta linea dell’inceneritore”, e ci si appella “all’emergenza dei rifiuti che si avrà a settembre con la chiusura dell’impianto“. Ma è una “grande bugia”, perché “sappiamo tutti che per fare una quarta linea i tempi sono lunghi”, afferma il vescovo, lamentando sull’inceneritore un “deficit di democrazia: non c’è controllo e noi non sappiamo niente, tra ipocrisia e silenzi dei palazzi”. Monsignor Antonio Di Donna ricorda ancora una volta “i bambini e i giovani, e non solo loro“, che “continuano ad ammalarsi e a morire”. Denuncia “una politica cittadina senza progetti e senza sogni“, e chiede che “le piazze troppo vuote siano ripopolate“, per “confrontarsi” su “quale città vogliamo, e quale Acerra desideriamo per i nostri figli“, evitando di “rincorrere semplicemente l’emergenza”. Ma, assicura il presule, “anche se non conosciamo i tempi e i modi, un popolo crocifisso risorge sempre“, perché la Pasqua è “un evento di morte e risurrezione“. E riporta alcune “belle storie di morte e risurrezione” balzate alla cronaca nei giorni scorsi, come i “dodici operai” licenziati nove anni fa che hanno preso un capannone nella zona Asi di Acerra, e pur tra mille difficoltà “sono riusciti a comprare con il loro Tfr l’azienda, che oggi fattura due milioni l’anno”, oppure “la donna di Acerra, scienziata credente, che oggi fa parte del gruppo che ha catturato l’immagine del buco nero, a suo tempo incoraggiata da monsignor Antonio Riboldi”

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest