
La denuncia dell’autista Maria Aprovitola: “Sta circolando in azienda un elenco di nomi per la selezione bandita nei mesi scorsi. Tra essi personaggi con appartenenza politico/sindacale e addirittura chi qualche anno fa era sui giornali per una in chiesta sulle mazzette. Non si conosce l’origine del documento”. Potrebbe essere una patacca: si attende la smentita dell’azienda
È l’ultimo capitolo dei veleni nell’Anm, l’azienda di trasporti oggi al concordato preventivo. Una lista contenente i presunti futuri vincitori di una selezione interna, bandita nei mesi scorsi. Il concorso riguarda gli autisti ed un giro di promozioni ad addetti all’esercizio. Si tratta di figure sovraordinate ai guidatori, sono i “capi” destinati alla sala operativa o ai depositi. A denunciare la vicenda è l’autista Maria Aprovitola, protagonista in passato di altre segnalazioni sulla partecipata del comune di Napoli. “Sta girando questo elenco in azienda – spiega la dipendente Anm – non si conosce l’origine di questa lista, però sembra una vera e propria denuncia. L’intestazione dice: ‘sono già noti i nomi che supereranno la selezione’. Cioè già esiste un lista? Tra i nomi noto nomi di personaggi con appartenenza politico/sindacale e addirittura nomi di personaggi che qualche anno fa erano su tutti i quotidiani perché coinvolti in uno giro di mazzette. Ma stiamo scherzando?”. Come precisa la stessa Aprovitola, il documento potrebbe essere una patacca. Una velina diffusa dai “corvi” aziendali, sempre in agguato. Non ci sono riscontri sulla genuinità dello scritto. Anche perché non esistono ancora vincitori della selezione. Sarebbe, semmai, un avvertimento preventivo. Un messaggio forse decifrabile da pochi. Il testo afferma che “l’apparente selezione” concerne “ben 377 autisti”. L’anonimo autore domanda: “C’è qualcuno che ha voglia di indagare sulle effettive modalità di svolgimento della selezione, partendo proprio dall’appartenenza al sindacato dei soggetti vincitori?”. La lista, visionata da ildesk.it, elenca oltre ottanta nomi. A questo punto, si attende una presa di posizione dell’azienda. Una smentita e gli opportuni chiarimenti. Quantomeno su quanto potrebbe costituire una maxi operazione diffamatoria. Se non pensano ancora di farli, glieli chiediamo noi.
Gianmaria Roberti