I corvi del concorso Anm, parla il sindacalista: “Un autogol citarmi nel falso dossier”

Ezio Lucchese (Usb) è nella lista anonima, fatta girare in azienda, sui “vincitori annunciati” alla selezione per addetto all’esercizio: “Non ho nulla da nascondere, chi ha messo il mio nome ha trasformato in fuffa quel documento, perché la mia storia si conosce. Potevo smettere di fare l’autista 2 anni fa, quando rischiai di perdere un occhio per un’aggressione, ma lo rifiutai. E non approfitto nemmeno dei distacchi sindacali o politici, perché sono anche consigliere comunale a Quarto”

“Per quanto mi riguarda può anche intervenire la magistratura, ci fa solo un piacere”. Ezio Lucchese è un autista Anm, tra quelli inseriti nel dossier anonimo sui “vincitori annunciati” della selezione interna per addetti all’esercizio. Non ha remore nell’uscire allo scoperto, anche per il ruolo pubblico. Infatti è un sindacalista dell’Usb e consigliere comunale a Quarto. “Auspico che – afferma – si faccia un concorso pulito e che io venga buttato fuori già alle preselezioni, così togliamo questa cosa di mezzo. E che vinca chi merita di stare in quel posto. Non mi indigna, semmai mi diverte che proprio io sia additato come quello che si fa raccomandare”.

 

 

Come mai?
Perché conosco la mia storia. Io fui aggredito due anni fa a piazzale Tecchio, mi applicarono 34 punti in faccia. Già da allora potevo fare altro in azienda. Secondo questo dossier, io mi sarei fatto raccomandare per fare un lavoro che non mi piace, avendo avuto possibilità di farlo due anni fa, quando tutta l’azienda venne al mio capezzale a promettermi che avrei potuto fare qualsiasi cosa volessi fare. Io, senza neanche sapere se si sarebbe salvato il mio occhio, gli dissi che, appena ripresomi, sarei tornato a guidare.
Perché non ha voluto fare altro, avendone la possibilità?
Per un fatto di coerenza ho preferito rimanere a fare l’autista, perché ritengo che il vero sindacalista debba vivere la medesima condizione delle persone che crede di rappresentare. Potrei stare in distacco totale, fare o il sindacato o la politica, ho tutte e due le opzioni. Ma poi per fare cosa? Non si parla di fare l’amministratore delegato di Anm, ma di fare il “caporale”, il grado più infimo dei graduati di truppa.
Lei ha visto la lista di questi “vincitori annunciati”. Cosa ne pensa?
Quel documento è fuffa. Se non ci fosse stato il mio nome, avrei potuto anche credere che avesse qualche attendibilità. Ma io so benissimo di non avere certi problemi. Il problema esiste, ma se metti il mio nome vai a vanificare ogni cosa.
In che senso il problema esiste?
Nella lista ci sono nomi che potrebbero essere sponsorizzati da parti politiche o sindacali, ma poi c’è anche gente che non c’entra niente. Una cattiveria.
Il documento ha tutta l’aria di essere stato confezionato all’interno dell’Anm. Immagina chi possa essere stato?
Se la fonte è chi ritengo io, è un personaggio ambiguo che fa sempre queste cose. Io non mi sono fatto raccomandare da nessuno, faccio il consigliere comunale e figuriamoci se il sindaco potrebbe mai raccomandarmi, tra l’altro sono anche di opposizione. Né il mio sindacato è mai entrato in logiche spartitorie.
E per quale ragione avrebbero divulgato il dossier?
L’hanno fatto per buttare merda, se l’ha fatto chi penso io. Ma penso non ci sia niente di costruttivo: citando me vanifica tutto. Se si voleva alzare l’attenzione attorno al concorso, era il caso di chiedere l’intervento della magistratura. Fatto così non si va in nessuna direzione, anzi avvantaggia chi è in quella lista e ci campa di queste cose.
Sta pensando ad azioni legali per tutelarsi?
No, se uno reagisce in modo troppo scomposto, può sembrare che sia colpevole. Posso ritenermi diffamato, ma lascia il tempo che trova perché sono adamantino. Però sarebbe una buona cosa se la denuncia la facesse Anm.
Ma in passato ci sono state altre denunce anonime sui concorsi?
È capitato in passato che ci siano state operazioni del genere, ma si faceva riferimento ad un ristretto numero di soggetti. Questa volta l’hanno fatta fuori dal vaso perché hanno messo in mezzo gente che non c’entra niente. È già successo in passato sicuramente, ma perché queste dinamiche ci sono e ci saranno sempre. Ma non è facile. Lo stesso problema si trova in tutti i settori e ogni azienda. Trovare un soggetto esterno che sia in grado, senza condizionamenti, di selezionare personale che si ritenga valido per ricoprire mansioni superiori. Poiché c’è sempre una infiltrazione politica e una gestione anche sindacale, perché il sindacato ricatta le aziende e le aziende ricattano i sindacati.
A quali ricatti si riferisce?
Così succede in ogni azienda, dalle Alpi alle Piramidi: quando il sindacato chiede all’azienda un certo numero di posizioni nei concorsi, dopo l’azienda ovviamente ricatterà il sindacato quanto questo andrà a rivendicare certi miglioramenti. Diventa un boomerang, motivo per cui noi abbiamo sempre fatto la politica di non partecipare.
Però stavolta voi dell’Usb avete partecipato alla selezione.
La prima volta che, dopo anni, noi Usb ci siamo permessi di partecipare ad una selezione, lo abbiamo fatto perché siamo stati pressati dai nostri iscritti. Ci hanno detto che vanno bene le denunce, però, come sindacato, non avevamo mai possibilità di fare un avanzamento di carriera. E allora abbiamo acconsentito, precisando però che certe cose non le facciamo, nelle spartizioni non entriamo.

Gianmaria Roberti

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